Omelia (27-09-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Allontana da me falsità e menzogna. Non darmi né povertà né ricchezza perché, una volta sazio io non ti rinneghi e dica: "Chi è il Signore?". Oppure, ridotto all'indigenza, non rubi e profani il nome del mio Dio".

Come vivere questa Parola?
In questa espressione del libro dei Proverbi ci è data una preghiera sempre attuale.
Che cosa c'è, infatti, di più importante che chiedere il fondamento del nostro essere uomini: la sincerità e la lealtà? Chi è bugiardo e falso non è "vero" uomo, perché gli manca la condizione essenziale per dire a sé e agli altri la verità, cioè ciò che esiste.
La seconda parte della preghiera chiede la sobrietà di una vita che, evitando gli eccessi sia dell'avere troppo sia del mancare del necessario, impedisca le esasperazioni. Tali sono il credersi esente dal dipendere da Dio a causa di grandi ricchezze, come il profanare il suo nome con una condotta cattiva.
Quel che colpisce in questa preghiera è che, pur chiedendo umanissime cose, l'orante lo fa in ordine al grande desiderio di essere unito al Signore e di piacere a Lui, che è davvero il centro di tutto. Essere nella sua volontà infatti è la nostra pace.

Oggi dedicherò qualche tempo a far mia questa preghiera; soprattutto a chiedere al Signore di volere che sia il mio rapporto con Lui a informare tutta la mia vita, e non la dipendenza dalle cose o l'assillo per averle.

La voce di un sapiente antichissimo
Non c'è sventura più grande che non sapersi accontentare. Non c'è difetto più grande che la sete di guadagno. Chi sa che abbastanza è abbastanza ha sempre a sufficienza. Più accumuli più perdi.
Lao-Tzu