Omelia (13-09-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Cor 9,19-22 Dalla Parola del giorno Pur essendo libero da tutti mi sono fatto servo di tutti [...] mi sono fatto tutto a tutti per salvare ad ogni costo qualcuno. Come vivere questa Parola? La libertà è l'antitesi della servitù. Se sei libero, non sei servo e non devi soggiacere a niente e a nessuno. Così è se guardiamo dentro un'ottica superficiale. Ma forse questa Parola di Dio, sulle labbra di S.Paolo, ci costringe a entrare più in profondità. Anzitutto: che cosa significa "essere libero"? C'è una "libertà da" e c'è una "libertà per". Sono libero dalla schiavitù dell'alcolismo o della droga, sono libero dalla schiavizzante abitudine di dire bugie. Sono libero (o vengo a poco a poco liberandomi) dall'aggressività nel tratto e nelle parole ecc. Insomma: si può e si deve, con la grazia di Dio, essere liberi dal male. Lo chiediamo perfino nella preghiera per eccellenza: il "Padre nostro". Ma c'è una "libertà per" che è ancora più nobile e grande. Sono libero per poter amare. Gesù ci ha dato l'esempio: Lui, la libertà personificata si è fatto servo per amore. Oggi, nella mia pausa contemplativa, invocherò lo Spirito Santo perché mi conceda di penetrare il senso di questo essere servi per amore che coincide con la più alta libertà concessa a un uomo quaggiù. Potrei "dimorare" un po' nel vangelo di Giovanni (cap 13), là dove Gesù lava i piedi agli apostoli: un gesto che solo gli schiavi compivano: un gesto che in quel momento diventa emblematico del suo "servire" l'uomo nella libertà più alta: del dare la vita per amore. La voce di una santa dei nostri giorni La carità è come una fiamma viva: quanto più secco è il combustibile, più viva è la sua fiamma. Allo stesso modo i nostri cuori, quando sono liberi da tutti i motivi terreni, si danno pienamente a un servizio libero. L'amore di Dio deve spingere a un servizio totale. Madre Teresa di Calcutta |