Omelia (17-09-2006) |
don Bruno Maggioni |
La tentazione di separare la fede in Gesù dalla Croce Il brano evangelico di questa domenica è al centro dell'intero racconto di Marco (conclude la prima parte del Vangelo e apre la seconda) ed è importante per più di un motivo. Gesù stesso pone esplicitamente l'interrogativo (Mc 8,27) che secondo l'evangelista ogni lettore è a questo punto obbligato a porsi: «Chi dicono che io sia?». La risposta della gente non afferra la novità di Gesù e lo allinea con gli altri profeti. La risposta di Pietro è precisa e riconosce con chiarezza la messianicità di Gesù. Un punto di arrivo, dunque, E tuttavia c'è un altro passo da compiere. Dire che Gesù è Messia è esatto ma incompleto: c'è sempre il pericolo di pensare la sua messianicità secondo il pensiero degli uomini. È la via della Croce che completa il discorso, chiarificandolo. Quando Pietro gli dice: «Tu sei il Cristo», Gesù sente il bisogno di precisare: «Sono il Figlio dell'uomo che deve molto soffrire». Nella prima parte del nostra passo Pietro assolve un compito positivo: è il portaparola dei discepoli ed esprime a nome del gruppo la sua fede in Gesù. Nella seconda parte assume un ruolo negativo: tenta di allontanare Gesù dalla via della Croce. Il discepolo è pronto a riconoscere la messianicità di Gesù ma non ne condivide la direzione. Insisto: non è in gioco la messianicità, ma piuttosto la sua modalità concreta, la sua prassi, oserei dire la sua pastorale. Ed è questo il punto, lo spartiacque tra fede e non fede, mentalità cristiana e mentalità mondana: «Ragioni secondo gli uomini». Il tentativo di Pietro di distoglierlo dalla Croce è rimproverato da Gesù in due modi: come un'espressione dell'opposizione del mondo al disegno di Dio e, più profondamente, come un'espressione della tentazione di Satana. La sottile tentazione di Satana è il tentativo di distogliere dalla via tracciata da Dio (la via della Croce) per sostituirla con una via elaborata dalla saggezza degli uomini. Cristo ha smascherato questa sottile tentazione e la sua vita è stata un continuo sì a Dio e un no al tentatore. Gesù ha vinto Satana. Tuttavia Satana ha ancora una possibilità, cercare di ottenere dal discepolo ciò che non è riuscito ad ottenere da Cristo: separare il Messia dal Crocifisso, la fede in Gesù dalla pastorale della Croce. Dopo aver precisato la sua identità e dopo aver smascherato la presenza della tentazione, Gesù si rivolge ai discepoli e alla folla e con molta chiarezza propone loro il suo stesso cammino. Non ci sono due vie, una per Gesù e una per la Chiesa, ma una sola: «Chi vuole venire dietro me rinneghi se stesso e prenda la sua croce». |