Omelia (17-09-2006) |
padre Paul Devreux |
In questo Vangelo, Gesù, dopo aver appurato che i discepoli hanno capito che lui è il messia, comincia a spiegare che vuole realizzare un messianismo del tipo del "servo sofferente" preannunciato dal profeta Isaìa. Pietro, portavoce dei discepoli, manifesta il suo sconcerto e prova a distogliere Gesù dalla sua idea, un po' come quando io provo a spiegare al Signore cosa dovrebbe fare per essere un buon Dio. Gesù reagisce energicamente e coglie l'occasione per spiegare anche cosa deve fare chi desidera seguirlo. Dice: "Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita la perderà ma, chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà". Questa risposta è molto importante perché c'indica la via della vita. In effetti chi prova a salvare la propria vita, cioè chi pensa solo a se stesso, molto rapidamente scopre che la sua vita si vuota di senso e diventa arida; invece, chi ha un ideale che lo porta ad aiutare gli altri, sta bene. Se sono credente, la cosa migliore che posso fare per aiutare il prossimo e quella di testimoniare la vita di Gesù; ma per farlo prima devo rispondere alla sua domanda: -"Chi sono io per te? Cosa rappresento, come ti ho aiutato?". |