Omelia (17-09-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno E voi chi dite che io sia? Come vivere questa Parola? Oggi la liturgia ci invita a metterci sulla via con i discepoli e a lasciarci interrogare da Gesù. Cosa rispondiamo? Gli apostoli elencano, anzitutto, le dicerie della gente che coglie in Gesù la predicazione "focosa" di Elia o una variante di Giovanni Battista da poco decapitato. È Pietro che, con una percezione più profonda, afferma: "Tu sei il Cristo". Risposta tuttavia condizionata dalle attese del Messia del tempo: trionfalistiche e politiche. Solo sulle labbra del centurione ai piedi della croce si ha l'espressione di una fede matura e pura: "Veramente costui è il Figlio di Dio". È a questo vertice di conoscenza che Gesù vuole portare i suoi – e tutti noi – parlando del mistero pasquale che lo attendeva. Torniamo alla domanda iniziale e sentiamola rivolta personalmente a noi. Rileggiamo i versetti 34-35 e mettiamoci alla sequela di Gesù. È condividendo la sua vita che si può crescere nella fede-conoscenza di Lui. È staccandosi dalle logiche del mondo e assumendo mentalità e scelte evangeliche che la vita – quella che non finisce - si salverà. Oggi, nella mia pausa contemplativa, riascolto dalle labbra di Gesù l' annuncio della Passione e gli chiedo la grazia di seguirlo ogni giorno portando la mia piccola croce. La voce di un Papa Gesù di Nazaret è Dio-con-noi, l'Emmanuele: chi conosce Lui conosce Dio, chi vede Lui vede Dio, chi segue Lui segue Dio, chi si unisce a Lui è unito a Dio. Giovanni Paolo II |