Omelia (21-09-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù passando vide un uomo chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Ed egli si alzò e lo seguì.

Come vivere questa Parola?
Matteo era un esattore delle tasse, un mestiere mal visto dai suoi concittadini. Gesù, mentre sta camminando, lo vede e, invece di passare oltre guardandolo con disprezzo come tutti facevano, si accosta a lui e lo chiama. Nessun uomo, qualunque sia la sua condizione, fosse anche malfamata come quella di Matteo, è estraneo all'attenzione, all'amore e alla chiamata di Gesù. Quel che conta non è la propria condizione sociale, ma l'accoglienza del Vangelo nel proprio cuore. Matteo l'accolse e iniziò a seguire Gesù. E fu, come sempre, un inizio festoso: organizzò subito un pranzo con Gesù invitando anche i suoi amici pubblicani e peccatori. Uno strano convito che prefigurava però quella gioiosa festa che è il banchetto della vita e che Gesù stesso è venuto a preparare: comunione fraterna vera, sincera e profonda tra gli uomini. Da quel momento Matteo non siede più per raccogliere le tasse, diviene discepolo e chiama i peccatori per far festa con lui attorno a Gesù. Il mondo non comprende quanto sta accadendo, ma è proprio questa la novità del Vangelo: tutti possono essere toccati nel cuore e cambiare vita, soprattutto i peccatori. E Gesù lo chiarisce: "Non hanno bisogno del medico i sani, ma i malati". Infatti sta scritto: "Misericordia voglio e non sacrificio".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rinnoverò a Gesù la mia promessa a seguirlo fedelmente tutti i giorni della mia vita dentro percorsi di perenne conversione a Lui e alla sua Parola di vita. Pregherò:

Converti il mio cuore a te, Gesù, che io cerchi te, mi percepisca amato da te e ami tutti in te.

La voce di un consacrato, uomo spirituale
La Chiesa è a servizio dell'uomo e l'uomo che avvicina la Chiesa dev'essere non soltanto accostato alla vita di Cristo, ma deve ricevere una vita più abbondante. Non una vita accartocciata, appassita, inibita, ma una vita piena, la vita dei figli di Dio, quella che Dio stesso ha sognato per noi.
Giovanni Vannucci