Omelia (01-10-2006) |
don Marco Pratesi |
Orme invisibili Il brano evangelico accomuna argomenti alquanto disparati, legandoli con alcune parole chiave (nome, scandalo). Ci soffermiamo a riflettere sul primo episodio, nel quale l'apostolo Giovanni racconta di aver impedito ad un tale di compiere esorcismi nel nome di Gesù perché "non era dei nostri". Si tratta di una persona che ha un certo legame con Gesù (scaccia demoni nel suo nome), però non è inserito nella comunità dei discepoli. Giovanni gli vieta di operare: ritiene che costui non possa essere animato dallo Spirito Santo, perché non ha ricevuto alcun mandato dal Signore. Gesù però la pensa diversamente. La sua argomentazione ("non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me") significa in sostanza che lo Spirito Santo può animare anche chi non ha legami visibili con la chiesa. Dio ha voluto alcune "strutture" della salvezza, strade ben precise, elementi visibili e tangibili che fossero portatori del suo Spirito. Si tratta della chiesa e di tutte le ricchezze spirituali di cui in essa godiamo: tutto vi è sacramento, tutto strumento di salvezza (non solo i sette sacramenti). Dio tuttavia non è imprigionato nelle strutture che egli stesso ha stabilito, nel senso che non potrebbe agire al di fuori di esse. Lo Spirito soffia dove vuole. Dio è immenso, e la sua azione non è limitata ai confini della chiesa visibile. Dobbiamo vedere le strutture salvifiche come doni per l'uomo e non limiti per Dio, come arricchimento dell'uomo e non impoverimento di Dio. Il Signore esclude pertanto dalla sua chiesa ogni spirito settario che veda il bene soltanto nel proprio gruppo. Si può essere settari per esaltare il proprio io - abbiamo grande creatività in questo -; e si può anche essere animati da buone intenzioni, per attaccamento a Cristo, per esaltare la sua unicità. Di fatto, però, si sbaglia tutte le volte che si finisce per ritenere di fatto impossibile l'azione dello Spirito Santo oltre i nostri schemi, di vario tipo. Tendiamo sempre agli squilibri, e la vastità di orizzonti della Parola di Dio può smarrirci. È utile ricordare che il fatto che lo Spirito possa agire fuori dei canali visibili, non significa affatto che essi siano inutili o secondari. Hanno la loro funzione insostituibile e il loro senso preciso nell'economia della salvezza. Chi è chiamato da Dio alla fede, al battesimo, a essere membro della Chiesa, ha il dovere preciso di rispondere il proprio sì. Ogni cristiano è ed ha un dono prezioso per tutta la famiglia umana. Sempre, però, nella liberante certezza che le vie di Dio nella storia sono sempre più ampie delle nostre, e le sue impronte restano nascoste nel mistero, come quando interveniva a liberare il suo popolo: "Sul mare passava la tua via, i tuoi sentieri sulle grandi acque e le tue orme rimasero invisibili" (Sal 77,20). All'offertorio: Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci liberi da ogni settarismo, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente. Al Padre Nostro: Preghiamo perché riconosciamo il nome di Dio e lo accogliamo come Padre amoroso di tutti: |