Omelia (28-09-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Sta lieto o giovane nella tua giovinezza [...] caccia la malinconia dal tuo cuore [...], ma la giovinezza e i capelli neri sono un soffio.

Come vivere questa Parola?
Queste espressioni del Qoelet appartengono alla pagina finale di quest'opera biblica tanto singolare. Essa presenta sostanzialmente due dittici. In uno la descrizione dell'età giovanile col suo fascino, ma anche con la sua fugacità. Nell'altro viene ritratta la vecchiaia, ma nelle su espressioni più tristi di degrado fisico fino alla morte in cui "ritorna alla polvere ciò che è polvere" in noi, e "lo spirito ritorna a Dio". È una visione realistica su cui s'innesta, luminosa, la parola di Gesù nel vangelo odierno: "Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini". Due cose da notare: anzitutto il fatto che Gesù afferra i suoi con una profezia del suo mistero di passione e morte proprio quando "tutti erano pieni di meraviglia per i prodigi che operava. Poi è da notare quanto sia forte l'incomprensione, l'assoluta chiusura (si direbbe ripulsa psicologica) a questo argomento di Gesù, da parte dei suoi. Non solo non lo capiscono per nulla, ma hanno paura a interrogarlo al riguardo!

Oggi, nella mia pausa contemplativa, sia che in me la vita pulsi ancora vigorosa e giovane sia che volga al declino degli anni, chiederò due cose. Anzitutto la capacità di godere sempre in quella profondità di me in cui, se respiro fiducia in Dio, vive un lembo di giovinezza spirituale a qualsiasi età. In secondo luogo chiedo di non aver paura che la mia parabola esistenziale abbia il suo declino, purché avvenga nel suo Amore.

Signore, ti prego, perché le gioie siano gioie in te e per te, e i dolori la malattia l'invecchiamento siano pure in te, nel segno della tua croce che è redenzione, libertà, salvezza.

La voce di un grande maestro spirituale vivente
Vivere veramente, senza sterili forme rinunciatarie, senza lasciarsi accattivare dalle subdole tentazioni del "pensiero debole" significa lasciarsi illuminare dal grido di trascendenza che abita nel cuore del nostro cuore.
Card. Carlo Maria Martini