Omelia (04-09-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Cor 4,6-7 Dalla Parola del giorno Fratelli, imparate dall'esempio mio e di Apollo a stare a ciò che è scritto e non vi gonfiate d'orgoglio a favore di uno contro un altro. Chi dunque ti ha dato questo privilegio? Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto?, E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi ricevuto? Come vivere questa Parola? Nella sua lettere ai Corinzi, S.Paolo sente di doverli invitare, con accento accorato, all'umiltà. Essa non è davvero quell'atteggiamento "vischioso" di chi, disprezzando se stesso e gli altri, si astiene dall'assumersi fino in fondo le responsabilità della vita. Come chi, avendo un ago ben appuntito, lo conficca in un suo fantoccio di plastica, così l'umile fa col fantoccio "gonfiato d'orgoglio" della propria inautenticità. Il fantoccio... plastificato di vanità immediatamente si sgonfia. È la forza della Parola che produce questo ritorno alla propria verità profonda. È quel sentirsi puntare dentro l'ago pungente di quella domanda: "Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto perché te ne vanti?" Questa lucidità interiore ci rende consapevoli della nostra identità "creaturale", ma dentro un rapporto che è di amore con Colui che, avendoci creati, da sempre e per sempre ci ama per Primo. C'è un altro particolare importante che l'autore sacro mette a fuoco. È quel "a favore di uno contro un altro". Proprio così! Chi ha lo sguardo interiore annebbiato dall'orgoglio combina grossi guai anche nella sua relazionalità. Spinto dall'egoica voglia di prevalere, si fa amici gli uni ma per soppiantare gli altri.. E scava divisioni. Esattamente l'opposto di quello che il Signore Gesù ha insegnato, di quello che il Padre vuole: "Che tutti siano una cosa sola perché il mondo creda". Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò allo Spirito di farmi cogliere quei movimenti di orgoglio che, a volte, tentano di dettarmi legge e informano (anzi corrompono) anche il mio rapportarmi agli altri, creando malcontento, disagio, divisioni. Signore Gesù, umile e mite di cuore, liberami dall'orgoglio e rendimi profondamente persuaso che solo diventando umile imparerò ad amare. La voce di un grande convertito Di che ti inorgoglisci, uomo? Dio si è fatto umile per te. Se forse ti vergogni di imitare un uomo umile, non arrossire nell'imitare l'umiltà di Dio. Dio venne qui in forma umana e si fece umile: ebbene, ti è ordinato di farti umile, non di ridurre ad animale l'uomo che tu sei. Egli, cioè Dio, si è fatto uomo; tu, uomo, riconosci che sei uomo; poiché la tua umiltà consiste nel riconoscere ciò che sei. S. Agostino |