Omelia (17-09-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Cor 15,20 Dalla Parola del giorno Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Come vivere questa Parola? È il cuore del messaggio cristiano. Se si prescinde da questo, tutto crolla e, come dice S.Paolo, noi cristiani saremmo "da compiangere più di ogni altro uomo". Una verità che troppo spesso diamo per scontata e così finiamo con lo svuotarla della sua pregnanza, riducendola, senza avvedercene a... "una bella favola per bambini" o a un "anestetico" a cui ricorrere nei casi disperati. "Gesù è risorto", convalidando così il suo operato e la sua Parola. Il sublime gesto d'amore, che rappresenta il suo morire per noi, è in tal modo sottratto all'inesorabile fluire del tempo. Tutti possiamo attingere a questa sorgente di vita e partecipare della sua vittoria sulla morte e sul male. Egli infatti è "primizia di coloro che sono morti". La sua risurrezione è pegno della mia, è certezza che anch'io risorgerò, anzi sono risorto. Credere è vivere questa certezza, è annunciare a tutti che la parola definitiva è della Vita. Questa speranza dobbiamo offrire al mondo, soprattutto oggi, in un'ora che vede le forze del male coalizzarsi, mentre nei più si diffonde un senso di sgomento e di impotenza. Non dimentichiamo che la risurrezione è inscindibile dal venerdì santo quando si "stesero le tenebre su tutta la terra", quando Cristo dalla croce gridò: "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?". La fede non è una polizza assicurativa contro tutti gli incidenti di percorso, non ci esonera dall'immergerci nella nostra storia, condividendo le ansie le sofferenze le lotte dei nostri fratelli. Il di più che siamo chiamati a portare è la luce della speranza, la speranza cristiana che è già certezza perché fondata sulla realtà della risurrezione di Cristo. Oggi, nel mio rientro al cuore, mi chiederò: che incidenza ha nel mio vivere il fatto che Cristo è risorto? Il mio "credere" alimenta in me la speranza e quindi l'impegno anche quando tutto sembra crollare? Pregherò, facendo mie le parole di mons. Antonio Bello. La voce di un vescovo Santa Maria, donna del terzo giorno, donaci la certezza che, nonostante tutto, la morte non avrà più presa su di noi. Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati. Che i bagliori delle guerre si stanno riducendo a luci crepuscolari. Che le sofferenze dei poveri sono giunte agli ultimi rantoli. E che, finalmente, le lacrime di tutte le vittime delle violenze e del dolore saranno presto prosciugate come la brina dal sole della primavera. Mons. Antonio Bello |