Omelia (08-10-2006)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)


Possiamo definire i brani della liturgia di oggi una catechesi sul matrimonio e sulla famiglia.
Nel brano della Genesi, molto noto e usato in diversi contesti, noi possiamo vedere qual'è il progetto di Dio sul mondo e su noi stessi. C'è da sottolineare la preoccupazione di Dio nei confronti della solitudine del maschio, l'"unico" ad esercitare il dominio e il potere, e per superare ciò gli mette accanto la donna. L'autore del brano utilizza in questo racconto un linguaggio biblico che và opportunamente interpretato senza lasciare spazio ad eventuali strumentalizzazioni.
Recentemente un teologo ha scritto che Dio è uno, ma non è solo, quindi se l'uomo è fatto a sua immagine, dovendo rispecchiare il progetto d'amore che è Dio stesso, non sarà a sua volta solo.
Il Sal 127 conferma che Dio è fonte della vita e la felicità è frutto di lavoro e di impegno "collettivo" (uomo – donna – figli – Gerusalemme, cioè la comunità).
Nella seconda lettura Gesù non smentisce questo progetto iniziale, ma lo porta avanti facendolo diventare oggetto di condivisione e fraternità "a vantaggio di tutti".
Il vangelo richiama questo progetto iniziale, a fronte delle obiezioni avanzate dai farisei, dimostrando che su questo argomento non è scontato nulla, ma ogni generazione ha dovuto e deve risolvere e trovare strumenti adeguati (Mosè: durezza di cuore; Apostoli la loro situazione; e noi?). E' evidente che il matrimonio sacramento è un dono di fede per chi sa crescere e si lascia condurre come un bambino, frutto di accoglienza e di amore.

Per la riflessione di coppia e di famiglia:

• Non è bene che l'uomo sia solo... Nella nostra coppia quale spazio hanno il dominio sull'altro, la solitudine, la condivisione, l'essere una cosa sola?
• Matrimonio come progetto di condivisione e fraternità "a vantaggio di tutti", cosa significa per noi?
• I farisei pongono una domanda scottante a Gesù, e noi abbiamo paura delle domande che ci mettono in crisi e che ci obbligano a scavare a fondo e che magari a esigono risposte che compromettono la nostra "immagine"? Quali comportamenti adottiamo?

Commento a cura di Carlo ed Anna Beltramo di Torino