Omelia (03-10-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
Gesù, con tono pieno di tenerezza, afferma che chi accoglie uno dei suoi discepoli accoglie lui stesso. E' un'affermazione che richiama ad avere un cuore disponibile e generoso: accogliendo un discepolo si accoglie lo stesso maestro. Queste parole però richiamano la dignità alla quale i discepoli sono stati chiamati. Ne nasce una circolarità di attenzione e di amore che lega i discepoli a Gesù e tra di loro. La vita della comunità sta talmente a cuore a Gesù da renderlo durissimo contro coloro che la feriscono scandalizzando i discepoli. E' l'amore geloso del Signore per la sua comunità, per quel gruppo di discepoli che egli stessi cura con tenerezza e passione grande. Egli vuole trasfondere a ciascuno dei suoi questo tipo di amore, perché tutti si sentano responsabili della vita della intera comunità cristiana. Chiede ai discepoli di essere durissimi con se stessi per evitare lo scandalo. Invita a tagliarsi la mano o il piede e a cavarsi l'occhio per evitare di dividere e distruggere. La vita della comunità cristiana, vale più di qualunque altra cosa. Per Gesù, la vita della comunità, anzi di tutti gli uomini, valeva più della sua stessa vita. E' questa la via che il maestro continua ad indicare ai discepoli. |