Omelia (28-10-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
Gesù sceglie i suoi più stretti collaboratori; coloro che lo aiuteranno per l'annuncio del Vangelo. L'iniziativa parte da lui, esclusivamente da lui, o meglio dal Padre. Gesù, infatti, non fa nulla senza il Padre. Ecco perché passa tutta la notte in preghiera. Per Gesù, e quindi per ogni comunità cristiana, la preghiera è all'origine di ogni scelta, di ogni azione. Potremmo dire che la preghiera è la prima opera che Gesù compie, quella che sta a fondamento di tutte le altre. Giunto il mattino, Gesù chiamò accanto a sé quelli che lui volle. E li chiamò ciascuno per nome. La comunità dei credenti non è anonima, non è composta di persone senza nome, senza conoscenza, senza amore. Il nome, infatti, significa la storia, il cuore, la vita di ciascuno. Anzi in quella chiamata c'è il cambio del nome, ossia il cambio della vita. Simone divenne Pietro, ossia roccia, fondamento. Ciascun discepolo riceve il suo nuovo nome, il suo nuovo impegno. Questa conoscenza dell'altro fa parte integrante della nostra vita cristiana, direi della nostra stessa spiritualità. |