Omelia (07-10-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Luca 10,17-24

Dalla Parola del giorno
Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete.
Lc 10,23


Come vivere questa Parola?
Questa beatitudine sembra proprio impossibile per noi: come poter vedere Colui che è asceso al cielo e siede alla destra del Padre? Per noi, semmai, è la beatitudine opposta contenuta nel Vangelo di Giovanni: "Beati quelli che pur non avendo visto, crederanno" (Gv 20,29). Ma si tratta poi di due beatitudini opposte, o non piuttosto complementari?
Vedere Gesù con gli occhi della fede: è solo un modo di dire? Cos'è la fede? E' un modo di guardare alle cose. In un chicco di grano posso vedere il miracolo di una vita che germoglierà nella terra,... o di un pop-corn che salterà in una padella! Educare la vista, per arrivare ad avere occhi che vedano: è questo probabilmente l'apprendistato più importante al quale siamo chiamati nel corso di tutta la vita.
Come si sa, il buon Dio ci ha dotati di cinque sensi: ma essi ci sono stati donati affinché li trasformassimo in altrettanti sensi spirituali! All'uomo è offerta una vita nella carne: ma affinché di essa egli faccia una vita nello spirito!
Occhi dunque, e mani e piedi, e naso, e orecchie e bocca: orecchie per ascoltare la Sua Parola e bocca per proclamarLa (come è detto nel rito battesimale dell'effetha; cfr. Mc 7,34), naso per odorare il buon profumo della Sua presenza, intangibile eppure concretissima (cfr. Ct 1,3), piedi per correrGli incontro, in fretta (cfr. Fil 3,12-14), mani per toccare il Suo corpo amato deposto dalla croce (cfr. Gv 20,27), e finalmente occhi... occhi per vedere il Suo volto, l'unica cosa che valga davvero la pena chiedere e cercare (cfr. Sal 27,8).

Oggi mi eserciterò in uno di questi sensi spirituali. Potrò verbalizzare dicendo:

"Voglio adorarti, Signore, in spirito e verità" (cfr. Gv 4,23-24).

La voce di un grande teologo della Chiesa greca
"Il Signore Gesù ponga anche a noi le mani sugli occhi affinché cominciamo a guardare non le cose che si vedono, ma quelle che non si vedono. Ci apra gli occhi, perché non si affissino nel presente, ma nel futuro; renda limpido lo sguardo del cuore, che contempla Dio in ispirito".
Origene