Omelia (08-10-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno All'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Come vivere questa Parola? C'è un desiderio, che nessuno può sradicare, in fondo al cuore di ogni uomo: il desiderio di compagnia, di comunione, di unità. E' un desiderio che ricopre tutti i tempi, percorre ogni latitudine e longitudine, perché è stato infuso nei cuori "all'inizio della creazione": è perciò la nostra origine, e la nostra vera destinazione. "I due saranno una carne sola": come è possibile? Gesù dà un'indicazione: "L'uomo lascerà suo padre e sua madre". Quel verbo, "lascerà", ricorda la chiamata di Abramo: "Abramo, Abramo! Lascia il tuo paese, la tua patria e la casa di tuo padre, e va' verso il paese che io ti indicherò" (cfr. Gn 12,1). Per trovare se stessi, il proprio nome, occorre lasciare tutto ciò che è nostro, le nostre radici: occorre lasciare se stessi. La promessa ricevuta da Abramo si ripete nel mistero di ogni matrimonio. Perché sposare quella donna, quell'uomo? Perché in lei, in lui, intravedo la mia casa, la mia terra, la mia discendenza, il mio stesso nome, la mia identità. Lui, lei, è la mia terra promessa! Come arrivarci? Correndogli incontro, uscendo da sé, perdendosi, offendo se stessi. "Prendete, questo è il mio corpo" (Mc 14,22): il modo in cui si realizza il matrimonio tra Cristo e la Chiesa è il medesimo, l'unico in cui può realizzarsi ogni matrimonio tra un uomo e una donna. Oggi amplificherò durante la giornata l'Eucarestia alla quale avrò partecipato; rivolto al mio partner (o, se un partner non ho, a Cristo stesso), ripeterò le parole del mistero pasquale: "Prendi e mangia, questo è il mio corpo! Prendi e bevi, questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza nuziale!" La voce di un vescovo e dottore della Chiesa Il Signore vi conceda di osservare tutte queste cose con amore, innamorati della bellezza spirituale e fragranti del buon profumo di Cristo per la familiarità con Lui. Non come schiavi sotto la legge ma come uomini liberi sotto l'influsso della grazia. S. Agostino |