Omelia (12-10-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono! Come vivere questa Parola? Registrando questa stessa affermazione di Gesù, l'evangelista Matteo non dice "lo Spirito Santo" ma "cose buone (Mt. 7,11). In effetti Luca è più "onnicomprensivo", perché se il Padre dà, a chi glielo chiede, lo Spirito Santo che è il dono per eccellenza, indispensabile a un'autentica vita cristiana, certo darà insieme ogni altra "vera" cosa buona. Questa è la nostra fede! Tutto il brano del Vangelo di oggi è ricco di due significati importantissimi: 1. la qualità della nostra preghiera è in diretta relazione col rapporto di fede-fiducia che abbiamo col Padre. E' il grande abbandono in Lui che ci ottiene lo Spirito Santo con tutte le sue energie per una vita vera e serena. 2. La nostra preghiera è autentica se è perseverante. Dio non lo si "gettona"! Il cuore impara a contattarlo per qualunque necessità nella consapevolezza che Egli è l'Amore. Pregarlo ogni giorno, anzi ad ogni momento è il "respiro" che conta e mi fa vivere! Oggi revisionerò in cuore il mio modo di rapportarmi a Dio. Si annidano delle paure, delle diffidenze forse o dell'abitudinarietà? Nella consapevolezza che è Gesù a immettermi nell'oceano della tenerezza di Dio, gli ripeterò più volte lungo il giorno: "Mi fido di Te, Signore". La voce di un grande Padre Non è necessario dire tante parole nella preghiera. Dì sovente: "Signore, abbi pietà di noi come tu vuoi e come tu sai". Quando la tua anima è in angustie, dì: "Aiutami". E Dio ti farà misericordia perché sa quello che ti conviene. Macario |