Omelia (21-10-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli Angeli di Dio. Come vivere questa Parola? La fede non è solo un fatto da "privacy". E' piuttosto una luce che mi penetra e mi trasforma nel cuore; ma non posso nasconderla, "metterla sotto il moggio". Perché la fede è vera se è "operante mediante la carità". Il che non significa viverla come uno "sforzo" per farsi dei meriti, ma come un testimoniare, un irradiare col mio modo di essere amando quel Dio che mi stimola a credere d'essere da Lui salvato in Cristo Gesù. Quando poi Gesù nel Vangelo odierno dice: "Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato" mette l'accento su due aspetti della fede. C'è sì una sua manifestazione esteriore, però la fede è fondata soprattutto sull'apertura e docilità allo Spirito Santo nel cuore. Per questo non posso mai giudicare chi ha difficoltà a professare la mia fede cristiana! Imperdonabile non è questo, ma piuttosto è il non accettare nel cuore l'azione dello Spirito Santo. Quando c'è questa apertura, questa docilità allo Spirito, si viene alla fede, perché chi nello Spirito "fa la verità viene alla luce" (Gv.3,21). E la fede cresce e si sviluppa in una vita secondo lo Spirito che ne porta il frutto: una vita di pace, d'amore, di gioia, di benevolenza (cfr. Gal.5,22). Il mio esercizio oggi è di scegliere un tempo per pormi "a tiro" dello sguardo di Gesù nel mio cuore. Mi lascio guardare a fondo e gli chiedo due cose: vera docilità allo Spirito Santo nelle scelte profonde momento per momento, e anche coraggio di testimoniare apertamente la mia fede: in parole e opere. La voce di un grande autore del XX secolo Troppo spesso i credenti si sono fermati a una fede corretta ed esteriore, anziché penetrare a fondo nella vita della speranza e dell'amore. Solo se uniti a Dio in Cristo Gesù in forza dello Spirito Santo, giungiamo alla meraviglia di essere partecipi della natura divina. Thomas Merton |