Omelia (14-10-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.

Come vivere questa Parola?
Prima di arrivare a questa parte conclusiva della pericope di oggi, Paolo, scrivendo ai Galati, ha parlato delle due Alleanze. La prima è l'antica Alleanza simboleggiata da Agar, la donna schiava che genera schiavi. E non è vita da schiavi quella che serve Dio solo perché lo comanda la Legge? La seconda è la nuova ed eterna Alleanza, sigillata dal sangue di Gesù, che ci ha liberati dai gravami del peccato: vera schiavitù per l'uomo di ogni tempo. Ma attenzione! - il Signore c'invita a un processo –diciamo - di liberazione in atto, di liberazione permanente. Dice il vangelo di Giovanni: "Se rimanete fedeli alla mia Parola, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". È un segreto importante per tenere a bada ciò che, dentro di noi e fuori di noi, tende a schiavizzarci. È infatti ascoltando la Parola ogni giorno, lasciandosene provocare che ci educhiamo alla vera libertà dando "scacco matto" alle false libertà proposte dalla mentalità mondana: libertà di far soldi o ammucchiar roba in qualsiasi modo, libertà di concedersi tutto quel che aggrada, libertà di tacitare i diritti degli altri pur di realizzare i propri comodi e interessi. Non c'è schiavitù più grande di questa corsa alle illusorie, false libertà dell'ego.

Oggi, nella pausa contemplativa, voglio concedermi la gioia di ringraziare il Signore perché il suo è un progetto di libertà per me. Mi ha liberato Lui, a prezzo del suo sangue! E m'invita a inoltrarmi in questa libertà vera fino alla piena libertà di amare, senza escludere nessuno, libertà di sciogliere, nel mio cuore e in quello degli altri, i pesi, le tristezze, le delusioni delle false libertà. È la libertà di essere una cosa sola col Signore: lui, io, i miei fratelli

La voce del fondatore dell'Ordine Certosino
Per schiavitù s'intende la condizione di coloro che servono Dio per timore della pena e per l'autorità di chi comanda. Questa schiavitù si dilata in libertà quando i fedeli sono infiammati da una sì grande carità divina, da servire Dio non già per timore, ma unicamente per amore, e senza alcuna difficoltà.
S. Bruno