Omelia (15-10-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà mondo. Come vivere questa Parola? Anche nella pagina del vangelo odierno Gesù prende posizione con forza contro il legalismo dei farisei, quel loro minuzioso culto di un'osservanza soltanto esteriore. Il lavarsi le mani, una buona usanza socio-culturale in favore dell'igiene, era precettata dalla Legge mosaica. Gesù qui la disattende. Ma perché ama evidenziare il primato dell'interiorità e dell'amore. "Voi purificate l'esterno, ma il vostro interno è pieno di rapina". Non solo; vuole insegnarci che il segreto dell'essere interiormente mondi collima col praticare il cuore della Legge che è la carità. Allora comprendiamo e facciamo nostra espressione di preghiera il versetto del salmo responsoriale: "La tua legge, Signore, è la mia gioia". Quando, nella prima lettura, leggiamo il messaggio di Paolo ai Galati: "Ciò che conta è la fede operante nella carità, riusciamo ad approfondire ulteriormente. No, non c'è opposizione tra la Fede e la Legge, quando il filo interpretativo di tutto è il PRIMATO dell'INTERIORITÀ in chiave d'amore. Così, nella mia pausa contemplativa, oggi chiedo al Signore di vedere con gli occhi del cuore se ho ben capito che l'imperativo di Dio è: AMA, tu che sei infinitamente amato! Questa è la Legge. E dunque, posso forse, da solo, mettermi ad amare? No, non posso operare carità se non affidandomi pienamente al Signore, con salda fede. Ed è per questo mio credere che Egli vuole e può aiutarmi ad amare ciò che non solo mi dà energia per donarmi ai fratelli, ma mi rende "tutto mondo". Proprio solo amando con tutto il cuore con tutto me stesso mi purifico interiormente e sono quello che Dio vuole per me. La voce del santo curato d'Ars Tutta la nostra religione non è che religione falsa e tutte le nostre virtù non sono altro che fantasmi; e siamo soltanto degli ipocriti agli occhi di Dio, se non abbiamo quella carità universale per tutti, per i buoni come per i cattivi, per i poveri come per i ricchi, per tutti quelli che ci fanno del male, come per quelli che ci fanno del bene. Giovanni Maria Vianney |