Omelia (19-10-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi. Come vivere questa Parola? Il tono di Paolo è solenne. E il suo intercedere ci riguarda in ordine a un'apertura e profondità di vita spirituale che è la bellezza e il motivo di fondo del nostro essere cristiani. Non nel dire di "no" a certi comportamenti e di "sì" a certi altri sta la nostra identità di seguaci di Gesù. Sarebbe un vivere pesante e senza respiro, senza orizzonti. Il comportamento etico è conseguenza della nostra "sempre più profonda conoscenza" del Signore Gesù, del nostro "invaghimento del cuore" per lui. E uso qui l'espressione del Papa nella "Novo millennio ineunte". Se il "Padre della gloria ci dona lo Spirito di sapienza e di rivelazione" è come se ci si aprissero, dentro, gli occhi del cuore. È vero che il testo, qui, parla di "occhi della mente". Ma una più fedele traduzione del testo originale dice proprio "occhi del cuore"! Ecco, è qui nelle profondità del cuore, che se mi si aprono gli occhi interiori per la forza dello Spirito, io riuscirò a intendere quanto valga la pena di vivere Cristo e il suo vangelo. Perché Lui solo mi spalanca a una speranza viva, al tesoro della gloria che è l'eredità che attende anche me, tra i santi. Oggi, nella mia pausa contemplativa, invocherò lo Spirito Santo. Lo invocherò come "Spirito della sapienza e della rivelazione". Insisterò con fede-fiducia profonda che Egli apra davvero in me gli occhi sapienti del cuore. Perché è nel cuore (più che nella mente) che si gioca la forza dell'amare e la mia decisione in ordine all'oblatività dell'amore che mi viene sempre più rivelato interiormente. La voce di un mistico del XIII secolo Grazie all'amore suscitato dallo Spirito Santo, si ha una conoscenza immediata di Dio assai più perfetta di quella ottenuta attraverso la ricerca intellettuale. Ugo de Balma |