Omelia (31-10-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo.

Come vivere questa Parola?
La sottomissione di cui parla Paolo non è certamente quella passiva remissività di chi delega facilmente agli altri iniziativa, decisioni, idee. E' piuttosto l'atteggiamento libero e liberante di chi, in profonda umiltà, sceglie di essere sottomesso per amore a ciò che Dio gli chiede attraverso la sua Parola, il confronto con le persone e le situazioni che incontra nel quotidiano. Il "timore di Cristo" non è paura ma riverenziale amore( pur semplice e forte)per Gesù: quell'amore che si concretizza nella ricerca, con Lui e in Lui, della volontà del Padre.
Quello a cui c'invita la Parola oggi non riguarda solo il rapporto tra marito e moglie ma ogni persona e comunità impegnata a realizzare il progetto di Dio-Amore. E' dunque la capacità di credere che ciò che fa crescere e sviluppare il Regno di Dio non sono le realtà appariscenti, grandiose, che fanno scalpore, dalle quali a volte ci lasciamo abbagliare e sedurre. Ce lo rivela il Vangelo di oggi con l'immagine del piccolissimo seme di senapa e del pugno di lievito (cfr Lc 13,18-21). Si tratta di fare scelte semplici, umili: quelle di chi sa seminare piccoli gesti d'amore, di chi è cosciente d'essere solo un "granellino di senapa", piccola cosa che accettando di cadere nella terra e morire può dar vita all'albero che è riparo per le più deboli creature. Si tratta anche di somigliare a quella manciata di lievito che fa fermentare tutta la pasta; poca e umile cosa ma se immersa, senza paure, nella dinamica della passione e morte di Gesù, apre gli orizzonti della vita nella pienezza dell'amore.

Oggi, in uno spazio contemplativo, chiederò a Gesù di donarmi il coraggio di saper vivere atteggiamenti sobri, semplici e umili, all'insegna di un "amore più grande". Gli dirò:

Gesù, mite ed umile di cuore, rendi il mio cuore simile al tuo.

La voce di una "piccola" grande fondatrice
Realizzo sempre più che la carità fraterna deve passare in primissimo piano. Dobbiamo essere un lievito nella pasta, mescolato ad essa così intimamente da fare un tutt'uno e da essere incorporate semplicissimamente...con il sorriso".
Magdeleine di Gesù