Omelia (01-11-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su 1Gv 3,1

Dalla Parola del giorno
Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!

Come vivere questa Parola?
Questa gioiosa esclamazione dell'apostolo Giovanni, nella Solennità di tutti i Santi, è un annuncio di speranza per noi che siamo in cammino verso la santità. Essere figli di Dio, infatti, vuol dire essere tra coloro che "sono stati segnati con il sigillo" dell'Amore del Padre (cfr Ap 7,4) e che fanno di questo Amore la loro beatitudine, cioè la fonte della loro gioia già in terra.
Questo è il "nocciolo" dell'odierno brano del Vangelo. La pagina delle Beatitudini è quanto di più rivoluzionario, esistenzialmente, possa essere proposto se si pensa che perfino la povertà, l'afflizione, la persecuzione vengono "imparentate", da Gesù, alla gioia. Ma questa gioia è possibile solo nell'amore". Se ti sai figlio di Dio e perciò amato, allora nessuna situazione difficile potrà "rapire la tua gioia". Anzi, questa stessa gioia potrà essere espressa con più forza là dove il mondo la perde completamente. Sì, si tratta di credere fin dentro le proprie cellule che l'AMORE del Padre, in Gesù, dà senso a tutto e dà a tutto valore redentivo. Così diventiamo persone capaci di andare controcorrente, sostenute dall'energia-dono del Padre Celeste, vivendo con audacia la povertà evangelica, la purezza, la pace, la misericordia, la giustizia, la mitezza.

Oggi, nelle diverse circostanze della giornata, cercherò di cogliere la Presenza del Padre-Amore e, nell'offerta a Lui di tutto il mio "essere" e il mio "agire", rinnoverò la consapevolezza gioiosa d'essere figlio. Chiederò dunque il coraggio di agire nello spirito delle beatitudini.

La voce di un grande filosofo
Non c'è personalità veramente perfetta che nei santi.
Ma come? I santi si sono forse proposti di "sviluppare la propria personalità?"
No. L'hanno trovata senza cercarla, perché non cercavano lei ma Dio solo.
J. Maritain