Omelia (01-11-2006) |
Monastero Janua Coeli |
Oggi tutti i cimiteri sono visitati, sembra una festa di famiglia. Si rivedono persone lontane, ci si scambia parole di bene, si portano fiori tanto che le tombe sembrano altari addobbati a festa, si accendono ceri... Del resto lo è, una festa di famiglia! I santi che oggi si ricordano non sono i santi di cui ogni giorno la Chiesa fa memoria, sono coloro che hanno vissuto i valori cristiani e ora vivono nella gloria di Dio. Tra questi persone che abbiamo magari frequentato: parenti, amici, conoscenti. Ecco perché il giorno dei santi si va al cimitero! Sembrerebbe una incongruenza, e invece è il senso della festa del 1° novembre. Quanti atti di amore tra le mura domestiche, quanti sospiri e preghiere mute sotto il sole concente nelle ore del lavoro più duro, quante parole non dette per non mancare all'amore e quanti sacrifici silenziosi... i santi del quotidiano... Oggi dovremmo cambiare gli occhi e guardare le persone che abitualmente incontriamo. Tra loro ci sono i "santi", quelli che non andranno forse mai sul calendario ma che hanno scritto il loro nome nella storia e nel selciato che hanno calpestato. Potremmo inginocchiarci davanti a nostro padre, nostra madre e dire: Grazie per tutto ciò che hai fatto e fai per me. Potremmo abbracciare i nostri figli, i nostri nipoti e chiedere di intercedere presso il Padre celeste per ottenere una grazia desiderata. Potremmo lasciare un fiore tra le mani di una vicina di casa come gratitudine per la sua presenza luminosa in tante nostre giornate buie... San Paolo chiamava i primi cristiani, i santi... Perché non torniamo anche a noi a gustare la bellezza di ciò che siamo?! Figli incamminati nelle vie della santità... capaci di amore senza misura, di dono senza condizioni, di felicità pur nelle prove della vita, di speranza contro ogni speranza... auguri di santità a te che leggi e porta il bacio della mia vicinanza ai tuoi cari, oggi, proprio oggi, la festa di tutti noi, santi amati dal Signore! |