Omelia (05-11-2006) |
don Ricciotti Saurino |
Burocrazia Possibile che manchi sempre qualcosa per assaporare il gusto di varcare le mura del regno di Dio? Quando sembra che esso sia a portata di mano, te lo vedi sfuggire come un miraggio... come una meta che si allontana 'comicamente' mentre gli vai incontro. Siamo forse caduti anche qui nella burocrazia dei nostri uffici, che ci fa girare come trottole da uno sportello all'altro e, dopo che abbiamo fatto la fila, ci dice che manca ancora una marca da bollo, un timbro, una firma, un documento? Manca sempre una cosa sola, sembra niente, ma è proprio quella che non fa scattare la serratura della porta d'accesso e ci trattiene, esausti, alle porte della Gerusalemme. Burocrazia...anche celeste? Fanno bene allora quelli che si preoccupano di accumulare certificati di Sacramenti ricevuti, carte intestate e timbri altisonanti arricchiti da titoli e stemmi vari? Ma è proprio vero che abbiamo a che fare con un Dio esigente che a volte ignora il nostro limite e pretende più di quanto un uomo possa dare? La cosa sorprendente è che spesso ci lascia in una incertezza disarmante, perché non sappiamo cosa voglia o perché quello che richiede è tanto semplice che è sfuggito alla nostra raccolta della documentazione... Al giovane ricco, che osservava i comandamenti già dalla giovinezza, Gesù dice di vendere tutto e seguirlo. Non basta più il decalogo 'spuntato' con soddisfazione in ogni sua espressione, è tramontato il tempo nel quale era sufficiente seguire la legge... ora c'è altro! Allo scriba, istruito nelle cose religiose, che conosce bene la legge e le sue prescrizioni, che comprende l'importanza dell'amore di Dio e del prossimo, Gesù, ancora una volta, dice che gli manca qualcosa, e lo dice in modo da dargli l'impressione di essere arrivato... ma non ancora! "...Non sei lontano...!" Non gli manca la conoscenza, il sapere, né manca la consapevolezza dell'importanza dei due comandamenti fondamentali per un buon israelita, manca invece un passaggio importante e indispensabile che non può essere più ignorato dal momento dell'Incarnazione... ... quello di un Dio che si è fatto prossimo e nostro fratello in Gesù! Una commistione umana e divina che non può essere più sconosciuta, una fusione di cielo e terra come l'amalgama che contiene l'uno e l'altra, la lega nuova che impreziosisce la terra senza svilire il cielo. Questa ormai è la strada maestra e l'autenticazione necessaria per il visto del permesso di soggiorno tra le aureole. Il segreto è proprio nel mettere insieme i due comandamenti, quello dell'amore di Dio 'con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza' e quello dell'amore del prossimo. Metterli insieme non significa solo dare loro la stessa importanza, lo stesso valore, la stessa attenzione, come già faceva il buon Israelita, ma fonderli in modo che l'uno diventi espressione dell'altro, il secondo realizzazione e concretizzazione del primo e il primo orientamento del secondo. Ma siamo ancora alla soglia del Regno... e non 'dentro' fino a quando non scopriamo e individuiamo la Via e la Porta che è Gesù stesso. E' Lui, cielo, che avvicina a noi il Regno... è Lui, terra, che porta l'umanità nel Regno... è Lui, amore totale, che rende pieno il nostro... è Lui, fratello, che accoglie nella familiarità divina... Fino a quando, cioè, non uniremo il nostro amore al Suo perché diventi tanto grande da potersi dire finalmente 'con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza' e fino a quando non ameremo il prossimo come Lui lo ha amato, saremo sempre vicini... e non ancora 'dentro' il Regno. |