Omelia (05-11-2006) |
padre Mimmo Castiglione |
Ah, quel “val più” che avvicina le distanze! T'avessi ascoltato prima d'agire, e per ogni cosa! Avrei evitato tanti guai, non mi sarei avviato per sentieri impervi. Il cuore è a pezzi! È tempo ora di raccogliere insieme i cocci. E sulle mie rovine ricostruire ancora. Si accostò... Ci vuole discrezione e delicatezza per avvicinare gli altri. Non sempre avviene. Non è da tutti essere così educati. Nei confronti di questo scriba, che incontra Gesù senza preconcetti (e non per "provarlo o per provocarlo"), il Rabbino di Galilea non appare ostile. Il bisogno di questo dottore della legge? Condividere sinceramente una domanda, verificarne la risposta. Ascolta... Tutta la nostra vita di fede si basa sull'ascolto della Parola: da meditare e da condividere, da custodire e da verificare, anche se non sempre totalmente comprensibile. Prima s'ascolta per poi amare, e solo chi ama veramente non si chiede: chi?! Nell'ascolto ci si sente accolti, oggetto di tanto amore si può spontaneamente dare. Senza l'ascolto diventa difficile servire. L'ascolto educa alla compassione. L'ascolto conduce alla pazienza nei confronti della propria povertà (e di quella degli altri). L'ascolto indirizza alla sopportazione dei propri limiti (e di quelli degli altri). L'ascolto guida all'accettazione della condizione umana. L'ascolto forma alla sequela. L'ascolto fa diventare sapienti e saggi, donando la capacità di riconoscere i segni e di interpretare gli eventi, e sapere quel che Dio fa per te. Hai detto bene Maestro... Che riconoscimento! Raramente accade. Bello promuoversi vicendevolmente e farsi i complimenti. Certo, nulla che abbia a che fare con l'adulazione. Proprio una bella risposta assennata, quella dello scriba. Ed il Maestro gradisce, e approva l'accostamento che il dottore della legge fa tra il vero culto e l'amore del prossimo, che supera il valore dei sacrifici, degli olocausti e delle offerte. Non sei lontano... Eh già! Lo scriba non era affatto lontano dal regno di Dio, e cioè da Gesù, non era distante dalla comprensione della Verità. Ed il Maestro loda questo dottore della legge che è già "discepolo" PREGHIERA Signore, amarti con tutto il cuore: sensibilità, sentimenti, volontà,... è una parola! Amarti con tutta l'anima: mente, intelletto, ragione, pensieri,... non è certo semplice. Amarti con tutte le mie energie, con tutte le mie forze servirti,... non è affatto facile. Come si fa', Maestro?! Ci provo, mi sforzo. Certo non mi scoraggio e non t'abbandono. Fuori di te, Signore, chi ho? A chi credo? Di chi mi fido? Chi sempre m'ama e non condanna? Signore, fammi il tuo dono! Per ulteriori riflessioni ai testi evangelici paralleli, vedi i commenti: XXX Domenica Anno A; XV Domenica Anno C. |