Omelia (05-11-2006) |
padre Raniero Cantalamessa |
Il metodo per proteggere ciò che è essenziale nella vita Un giorno si accostò a Gesù uno degli scribi, chiedendogli quale fosse il primo comandamento della legge e Gesù rispose citando le parole della Legge: "Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze".che abbiamo sentito e facendo di esse il "primo dei comandamenti". Però Gesù aggiunse subito che c'è un secondo comandamento simile a questo ed è: "Amerai il prossimo tuo come te stesso". Per capire il senso della domanda dello scriba e della risposta di Gesù, bisogna tener conto di una cosa. Nel giudaismo del tempo di Gesù c'erano due tendenze opposte. Da una parte c'era la tendenza a moltiplicare senza fine i comandamenti e i precetti della Legge, prevedendo norme e obblighi per ogni minimo dettaglio della vita. Dall'altra si avvertiva il bisogno opposto di scoprire, al di sotto di questa congerie asfissiante di norme, le cose che veramente contano per Dio, l'anima di tutti i comandamenti. La domanda dello scriba e la risposta di Gesù si inseriscono in questa linea di ricerca dell'essenziale della legge, per non disperdersi in mille altri precetti secondari. Ed è proprio questa lezione di metodo che dovremmo anzitutto imparare dal Vangelo odierno. Ci sono cose nella vita che sono importanti, ma non urgenti (nel senso che se non le fai, apparentemente non succede nulla); viceversa, ci sono cose che sono urgenti ma non importanti. Il nostro rischio è di sacrificare sistematicamente le cose importanti per correre dietro a quelle urgenti, spesso del tutto secondarie. Come premunirci contro questo pericolo? Una storia ci aiuta a capirlo. Un giorno, un vecchio professore fu chiamato come esperto per parlare sulla pianificazione più efficace del proprio tempo ai quadri superiori di alcune grosse compagnie nordamericane. Decise allora di tentare un esperimento. In piedi, davanti al gruppo pronto a prendere appunti, tirò fuori da sotto il tavolo un grosso vaso di vetro vuoto. Insieme prese anche una dozzina di pietre grosse quanto palle da tennis che depose delicatamente una ad una nel vaso fino a riempirlo. Quando non si poteva aggiungere più altri sassi, chiese agli allievi: "Vi sembra che il vaso sia pieno?" e tutti risposero "Si!". Attese qualche istante e aggiunse: "Siete sicuri?" Si chinò di nuovo e tirò fuori da sotto il tavolo una scatola piena di breccia che versò accuratamente sopra le grosse pietre, muovendo leggermente il vaso perché la breccia potesse infiltrarsi tra le pietre grosse fino al fondo. "È pieno questa volta il vaso?", chiese. Divenuti più prudenti, gli allievi cominciarono a capire e risposero: "Forse non ancora". "Bene!", rispose il vecchio professore. Si chinò di nuovo e tirò fuori questa volta un sacchetto di sabbia che con precauzione versò nel vaso. La sabbia riempì tutti gli spazi tra i sassi e la breccia. Quindi chiese di nuovo: "È pieno ora il vaso?". E tutti senza esitare risposero: "No!". Infatti rispose il vecchio e, come si aspettavano, prese la caraffa' che era sul tavolo e ne versò l'acqua nel vaso fino all'orlo. A questo punto egli alza gli occhi verso l'uditorio e domanda: "Quale grande verità ci mostra questo esperimento?". Il più audace, pensando al tema del corso (la pianificazione del tempo), rispose: "Questo dimostra che anche quando la nostra agenda è completamente piena, con un po' di buona volontà, si può sempre aggiungervi qualche impegno in più, qualche altra cosa da fare". "No, rispose il professore; non è questo. Quello che l'esperimento dimostra è un'altra cosa: se non si mettono per primo le grosse pietre nel vaso, non si riuscirà mai a farvele entrare in seguito. Un attimo di silenzio e tutti presero coscienza dell'evidenza dell'affermazione. Quindi proseguì: "Quali sono le grosse pietre, le priorità, nella vostra vita? La salute? La famiglia? Gli amici? Difendere una causa? Realizzare qualcosa che vi sta a cuore? La cosa importante è mettere queste grosse pietre per prime nella vostra agenda. Se si da la priorità a mille altre piccole cose (la breccia, la sabbia), si riempirà la vita di sciocchezze e non si troverà mai il tempo per dedicarsi alle cose veramente importanti. Dunque non dimenticate di porvi spesso la domanda: "Quali sono le grosse pietre nella mia vita?" e di metterle al primo posto nella vostra agenda". Poi con un gesto amichevole il vecchio professore salutò l'uditorio e abbandonò la sala. Alle "grosse pietre" menzionate dal professore –la salute, la famiglia, gli amici...- bisogna aggiungerne due altre, che sono le più grosse di tutte: i due più grandi comandamenti: amare Dio e amare il prossimo. Veramente, amare Dio, più che un comandamento, è un privilegio, una concessione. Se un giorno lo scoprissimo, non cesseremmo di ringraziare Dio per il fatto che ci comanda di amarlo e non vorremmo far altro che coltivare questo amore. |