Omelia (08-11-2006)
mons. Vincenzo Paglia


Gesù, dopo una lunga sosta nella casa di uno dei capi dei farisei, riprende il cammino verso Gerusalemme seguito da molta folla. L'entusiasmo è grande. E Gesù sente l'esigenza di chiarire cosa significa seguirlo, cosa significa essere suo discepolo. Ne ha già parlato precedentemente quando ha detto: "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso" (9,23). Tornarci sopra sta a dire l'importanza che egli attribuisce alla scelta di seguirlo. Gesù chiede un legame esclusivo con lui, più forte di quello che si ha con la propria famiglia. In questo contesto va compresa la parola "odiare". La scelta di seguire Gesù viene prima di ogni affetto e di ogni affare. Ed è ovvio che tutto ciò comporti tagli e divisioni. Queste iniziano proprio dal cuore di ciascuno. L'amore esclusivo per Gesù è il fondamento della vita del discepolo. Se non c'è questo amore, la discepolanza, è come costruire una torre senza fondamenta o come andare in battaglia senza esercito. L'amore per Gesù è la sostanza del Vangelo ed è anche ciò che i discepoli debbono testimoniare al mondo. Questo amore è il sale della vita.