Omelia (15-11-2006)
mons. Vincenzo Paglia


Di nuovo l'evangelista richiama il viaggio verso Gerusalemme per mostrare il clima nuovo che nasce tra la gente quando passa il Signore. Mentre Gesù sta per entrare in un villaggio gli vengono incontro dieci lebbrosi. È la seconda volta che Luca narra la guarigione dalla lebbra (la prima è in Lc 5, 12-14). Questa volta, a differenza della precedente, i lebbrosi si fermano a distanza e gridano il loro bisogno di guarigione. È il grido che sale da tante terre, anche lontane, per invocare aiuto e sostegno. Gesù li ascolta e li manda a presentarsi ai sacerdoti. Durante il tragitto tutti e dieci sono guariti dalla lebbra. Ma uno solo torna indietro a ringraziare il Signore, ed è un samaritano, uno straniero. Gli altri nove sono stati guariti nel corpo, ma il loro cuore è ancora malato. La guarigione piena la trova quel samaritano, il quale tornando da Gesù e mostrando la sua riconoscenza non vuole allontanarsi dalla fonte della salvezza. E diviene esempio anche per i discepoli perché ogni giorno tornino ai piedi del Signore per ringraziarlo dei suoi doni.