Omelia (21-11-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
Gesù giunge a Gerico, la più antica città del mondo, simbolo di ogni città. Gesù non vi entra distratto e frettoloso come in genere accade a noi quando percorriamo le strade e le piazze delle nostre città. Gesù è sempre attento alle persone. Zaccheo, un pubblicano, noto peccatore, voleva comunque vedere Gesù, ma era piccolo di statura. Un po' come tutti noi che siamo troppo vicini alla terra, troppo preoccupati delle nostre cose per poter scorgere Gesù. Non basta solo qualche aggiustamento, magari alzandosi sulla punta dei piedi, rimanendo però dove si è. È necessario salire un po' più in alto, ossia uscire dalla confusione della folla. Zaccheo salì su un albero. Bastò questo. E fu Gesù a vederlo. Voleva essere lui a vedere Gesù e accadde il contrario. Gesù alza gli occhi, lo chiama, lo invita a scendere e ad ospitarlo a casa sua. Questa volta l'uomo ricco non se ne andò via triste; al contrario, scese in fretta e accolse Gesù in casa. Dopo l'incontro con Gesù, Zaccheo non era più come prima: era felice e con un cuore nuovo, più generoso. Decise, infatti, di dare la metà dei suoi beni ai poveri. Non disse: "dò tutto". La storia di Zaccheo invita ciascuno di noi ad accogliere il Signore e a trovare la propria misura nella carità. |