Omelia (12-11-2006) |
padre Romeo Ballan |
"Dare della propria povertà": un criterio missionario Riflessioni Nella selva del Brasile, un missionario chiese un giorno a un indio della etnia Yanomami: "Chi è buono?" E l'indio gli rispose: "Buono è colui che condivide". Una risposta in sintonia con il Vangelo di Gesù! Ne danno testimonianza le due donne, vedove e povere, protagoniste del messaggio biblico e missionario di questa domenica. In terra di pagani, a nord della Palestina, la vedova di Sarepta (I lettura), nonostante la scarsità di viveri a causa della siccità, condivide l'acqua e il pane con il profeta Elia, che sta fuggendo dalla persecuzione del re Acab e della regina Gezabele. Quella vedova, ormai stremata (v. 12), si è fidata della parola dell'uomo di Dio, e Dio non le fece mancare il necessario per vivere lei e suo figlio (v. 16). A dispetto della malvagità di quella coppia reale, la protezione di Dio si manifesta a favore del suo inviato (Elia) e dei poveri. La scena si ripete sulla spianata del tempio di Gerusalemme, luogo ufficiale del culto, dove Marco (Vangelo) presenta due scene contrastanti. Da un lato, gli scribi: i presunti sapienti della legge, gonfi di vanità fino all'ostentazione (fanno sfoggio di vestiti lussuosi, cercano i saluti e i primi posti), presuntuosi fino a manipolare Dio con "lunghe preghiere", e persino voraci divoratori delle case delle vedove (v. 40). Dall'altro lato, Gesù mette in evidenza il gesto furtivo di una vedova povera che, con la massima discrezione, senza farsi notare, getta nel tesoro del tempio due spiccioli, che era "tutto quanto aveva per vivere" (v. 44). Sono pochi centesimi di immenso valore. Lei non dà molte cose, come i ricchi, ma dà molto, tutto, come dice il testo greco: "tutta la sua vita". Il profitto e la gratuità sono messi a confronto. Gli scribi ostentano una religiosità del profitto personale: anche nel fare opere buone cercano il loro interesse, sono vittime della cultura dell'apparire. Gesù, al contrario, esalta nella vedova la gratuità, umiltà e distacco: essa si fida di Dio e a Lui si abbandona. Ritorna qui l'insegnamento radicale del Vangelo di Marco nelle domeniche precedenti: il vero discepolo di Gesù vende tutto, lo da ai poveri, offre la vita come ha fatto il Maestro in riscatto per tutti (II lettura, v. 26), ama Dio e il prossimo con tutto il cuore. (*) Per il Regno di Dio non importa dare molto o poco; l'importante è dare tutto. Già il Papa S. Gregorio Magno affermava: "Il Regno di Dio non ha prezzo; vale tutto ciò che si possiede". Bastano anche due spiccioli, o "anche solo un bicchiere di acqua fresca" (Mt 10,42). Il dono offerto dalla propria povertà è espressione di fede, di amore e di missione. Così si sono espressi i vescovi della Chiesa latinoamericana nella Conferenza di Puebla (Messico, 1979), parlando dell'impegno per la missione universale: "Finalmente è arrivata l'ora, per l'America Latina, di... proiettarsi al di là delle proprie frontiere, ad gentes. È vero che noi stessi abbiamo bisogno di missionari; ma dobbiamo dare dalla nostra povertà" (Puebla n. 368). L'impegno per la missione, dentro e fuori del proprio Paese, è concreto ed esigente: occorrono mezzi materiali e spirituali, ma soprattutto persone disponibili a partire e ad offrire la propria vita. Per il Regno di Dio! Parola del Papa (*) "La riscoperta del valore del proprio Battesimo è alla base dell'impegno missionario di ogni cristiano, perché vediamo nel Vangelo che chi si lascia affascinare da Cristo non può fare a meno di testimoniare la gioia di seguire le sue orme... Proprio in forza del Battesimo, possediamo una connaturale vocazione missionaria... Intimamente unito al Signore, possa ogni battezzato sentire di essere chiamato ad annunciare a tutti l'amore di Dio, con la testimonianza della propria vita". Benedetto XVI All'Angelus, domenica 29 ottobre 2006 Sui passi dei Missionari - 12/11: S. Giosafat Kuncewicz (1580-1623), vescovo di Vitebsk e di Polock nella Polonia-Bielorussia, protomartire dell'unione dei greco-russi alla Chiesa cattolica romana. - 12/11 (o in date diverse): "Giornata del Ringraziamento" a Dio per i frutti della terra. - 15/11: S. Alberto Magno (Colonia, Germania +1280), domenicano, vescovo, uomo di pace, dottore della Chiesa e patrono dei cultori di scienze naturali; seppe unire insieme scienze umane e studi teologici. - 15/11: B. Maria della Passione (Elena) de Chappotin de Neuville (1839-1904), religiosa francese, missionaria in India, fondatrice delle Suore Francescane Missionarie di Maria. - 16/11: Giornata Internazionale della Tolleranza, istituita dall'ONU-UNESCO (1995). - 17/11: SS. Rocco Gonzàlez, Alfonso Rodríguez e Giovanni del Castillo, martiri gesuiti nelle "riduzioni" del Paraguay (+1628), per il loro impegno missionario nella difesa e promozione degli indigeni. - 18/11: S. Filippina Rosa Duchesne (1769-1852), religiosa francese, missionaria negli USA, ove creò varie scuole e morì nello stato del Missouri. |