Omelia (08-11-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Fil 2,14-16 Dalla Parola del giorno Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche, perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, tenendo alta la parola divina. Come vivere questa Parola? Gesù aveva detto: «Voi siete la luce del mondo». Ora Paolo ci indica che cosa può produrre questa luce. Non parla di gesti eroici, non indica un'aspra via ascetica, dice semplicemente: "Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche". E questo comportamento così modesto, direi quasi dimesso, ci renderà "irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati". A noi così facili a lasciarci andare in giudizi poco benevoli e in apprezzamenti non sempre lusinghieri, questo discorso potrebbe sembrare un po' riduttivo. Eppure è proprio da queste "quisquilie" che dipende il poter "splendere come astri nel mondo". L'inciso che completa la frase ce ne dà la ragione: "Tenendo alta la parola divina". Sappiamo bene che questa parola può essere compendiata nell'unico precetto lasciatoci da Gesù: "ama!". L'amore è la fiamma capace di fugare le tenebre in cui anche la nostra società è pesantemente immersa. L'amore in tutte le sue sfumature. Quell'amore che non ammette mormorazioni e critiche, così come è pronto a rigettare ogni forma di ingiustizia sopruso violenza. Non si tratta allora di tacere, subendo passivamente o, peggio, lasciando correre quanto viene perpetrato a danno dei fratelli. Bensì di adottare quell'atteggiamento fondamentalmente benevolo che ci porta a cogliere il positivo prima ancora del negativo, a comprendere e scusare prima che a condannare. Il cristiano dovrebbe essere quel ricercatore d'oro che sa scorgerne ed apprezzarne ogni pagliuzza, ovunque si annidi. È così che terrà ben alta la fiaccola della Parola che arde di un'unica fiamma: quella attinta al cuore stesso di Cristo. Oggi, nella mia pausa contemplativa, farò un severo esame per verificare la facilità con cui mi lascio andare in mormorazioni e critiche. Prenderò poi il fermo proposito di essere più vigilante su questo punto. Purifica, Signore, il mio cuore e le mie labbra, perché nessuna sottolineatura negativa venga più a inquinare i miei pensieri e le mie parole. La voce della fondatrice dei Figli e delle Figlie dell'Amore Misericordioso Asteniamoci dalla mormorazione. Noi non siamo chiamati a giudicare i nostri fratelli. Detestiamo questo vizio, ricordando che la carità ci obbliga ad evitarlo ad ogni costo. Madre Speranza |