Omelia (07-11-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All'ora della cena mandò il servo a dire agl'invitati: "Venite, è pronto". Come vivere questa Parola? Si tratta di capire che il Regno di Dio è questo invito del Signore a renderci disponibili per accogliere, già qui e ora, la sua gioia. Questo è prioritario nella nostra "fede", che non va vissuta come una serie di doveri, di pesi e fatica da accollarsi inderogabilmente. Il Signore ci chiama al banchetto, alla festa del suo amore: a questo si tratta anzitutto di aprirci! Dopo, certo, verrà l'operosità dei nostri impegni, vissuti, però, in questa ottica, in questa atmosfera dove quel che anzitutto conta è la festa dello stare intimamente uniti nel cuore, all'Amato da cui attingo serenità e forza per operare il bene. La stoltezza, dunque, è preferire i propri affari, affetti limitati e lasciarsi interamente assorbire da essi. "Devo andare a vedere il campo che ho comprato". "Devo andare a provare cinque paia di buoi... Ho preso moglie". E' un "intasarsi" di priorità sbagliate! Per paura di rinunciare ad esse, ecco: mi precludo l'entrata al banchetto della gioia. Oggi, tenendo presente anche la prima lettura (cfr. Fil 2,5-11) che evidenzia lo "svuotarsi" da parte di Gesù delle sue ricchezze divine per assumere la mia povertà fino alla morte in croce per amore, invoco dallo Spirito Santo la forza per "svuotarmi" delle scelte sbagliate. Costi quel che costi, mi prendo un tempo anzitutto per la preghiera personale: siedo, quieto, alla cena dell'intimità con Gesù. Il resto sarà realizzato col suo aiuto. La voce di un grande Pontefice Si può dire che la gioia, la vera gioia, quella della coscienza, quella del cuore è un tesoro proprio del cristiano, di colui che veramente crede in Cristo risorto, a Lui aderisce e in Lui vive. Paolo VI |