Omelia (09-11-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Re 8,27 Dalla Parola del giorno Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Come vivere questa Parola? Un'esclamazione che dice tutto lo stupore, quasi l'incredulità dinanzi a una realtà tanto grande. A parlare è Salomone durante le funzioni di inaugurazione del grandioso tempio di Gerusalemme. "Colui che i cieli e la terra non possono contenere" abolisce ogni distanza, lasciandosi contattare in un tempio costruito dalle mani dell'uomo. Così per la fede del grande re. E cosa dovremmo dire noi dopo che Dio "ha piantato la sua tenda in mezzo a noi", incarnandosi nel seno purissimo della Vergine e prolungando la sua permanenza tra i figli degli uomini nel sublime sacramento dell'Eucaristia? Di più: ogni uomo è tempio vivo abitato dall'Altissimo. Sappiamo bene queste cose. Ce le hanno insegnate fin da bambini a catechismo. Eppure nei nostri occhi, sulle nostre labbra non appare lo stupore, la gioia che queste certezze dovrebbero produrre. Viviamo immersi nel divino, sfioriamo ogni giorno la presenza di Dio con un'indifferenza che dovrebbe lasciarci sgomenti. Abbiamo così ostruito la sorgente della gioia, proprio noi che dovremmo effonderla sul mondo. Se non abbiamo la forza propositiva di chi può affermare: "Io l'ho incontrato, l'ho visto, l'ho palpato: Egli vive dentro di me, dentro di te!", trasmetteremo delle idee su Dio, ma non comunicheremo Lui. E il mondo, oggi più che ieri, ha bisogno di "testimoni", di uomini e di donne che sperimentano ogni giorno il passaggio di Dio e quindi possono indicarlo a chi vaga smarrito in cerca di luce e di senso. È la nostra vocazione di cristiani a esigerlo. Oggi, nella mia pausa contemplativa, sosterò in adorazione della silenziosa presenza di Dio in me. Scandirò lentamente e con umile riconoscenza: Dio ha preso dimora nel mio cuore. Come ringraziarti, Dio che ogni giorno mi sorprendi con i tratti del tuo amore? Come non esplodere di gioia? Eppure molte volte ti lascio passare con indifferenza, senza neppure volgere lo sguardo al dono che mi porgi! Non permettere, Signore, che ciò abbia a ripetersi ancora. Che io ti ami, che io trabocchi d'amore, che io sappia presentire in ogni istante il tuo approssimarti! La voce del Papa La presenza amorevole di Dio, attraverso la sua parola, è lampada che dissipa le tenebre della paura e rischiara il cammino anche nei momenti più difficili.... Benedetto XVI |