Omelia (04-11-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo. Come vivere questa Parola? Questa di Paolo più che una dichiarazione, è un gioioso grido esistenziale da parte di un uomo che, sulla bilancia della sua vita ha visto "sbilanciarsi" tutto dalla parte della CONOSCENZA di Cristo. Attenzione! Dice proprio "conoscenza"". Non usa altri termini. Approfondirne il senso vuol dire anche entrare in una più concreta e lucida conoscenza dei nostri tempi. Mircea Eliade, il maggiore storico delle religioni di quest'epoca, ha detto in un'intervista, tempo fa: "Le premesse di tante delusioni e frustrazioni risiedono nell'analfabetismo religioso [...]. L'importante è conoscere l' ABC della religiosità che è stata rimossa dai nostri interessi". E all'intervistatore che tentava di fargli consentire all'urgenza che i cristiani operino nel sociale con mentalità nuova: di giustizia e di pace, rispose: "Ogni tipo di rivoluzione, prima che nelle piazze, deve essere interiore, maturare dentro di noi fino a trasformare nel profondo il modo di essere, di sentire, di entrare in rapporto con gli altri". Ecco, è qui il punto. Troppo spesso siamo cristiani che vanno in chiesa, pregano, si dedicano al loro dovere, magari anche al volontariato. La persona di Cristo, però, il suo folgorante modo di pensare e il suo rivoluzionario modo di agire (rispetto ai perbenismi, ai larvati egoismi e ai fariseismi di tutti i tempi) non è una presenza che dia luce, colore, energia al loro modo di vivere, oggi. La loro conoscenza di Gesù o non c'è, o non è vitale. Di qui le delusioni, i pregiudizi, il prendersela con gli altri e con le istituzioni, il vivere – in pratica – un cristianesimo della croce, ma senza Gesù crocifisso e risorto. Oggi, nella mia pausa contemplativa, metto sulla bilancia della mia esistenza, nel profondo del cuore, tutto il mio vissuto. C'è davvero Gesù? Lo "conosco", cioè secondo il senso biblico del termine, lo accolgo intima-mente e ne faccio esperienza? Signore Gesù, fa' che io ti conosca in forza di Spirito Santo. Fa' ch' io viva in te e con te e che nulla anteponga al tuo amore. La voce di un dottore della Chiesa Chi progredisce ogni giorno e si rinnova nella conoscenza di Dio, nella giustizia e nella vera santità, trasferisce il suo amore dalle realtà temporali a quelle eterne, dai beni visibili a quelli intelligibili, dalle cose carnali a quelle spirituali; insiste con diligenza per frenare e diminuire le brame verso le prime, e legarsi d'amore verso le altre. S. Agostino |