Omelia (10-11-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Luca 16,1-8

Dalla Parola del giorno
C'era un uomo ricco che aveva un amministratore.

Come vivere questa Parola?
Nella parabola si evidenzia subito una classificazione di persone: l'uomo ricco e il suo amministratore. Gesù si rivolge ai suoi discepoli e oggi a noi per insegnarci il giusto rapporto col denaro e i beni in genere e far luce su ciascuno dei tasselli della nostra vita personale e sociale. Sì, noi siamo "amministratori ". L'unico ricco è il Signore, in quanto non solo a lui appartengono i cieli, la terra e quanto essi contengono, ma Egli li mette a nostra totale disposizione. L'uomo, però, accecato dall'avidità ecco che da amministratore vorrebbe farsi padrone. In questo sta la stoltezza evidenziata da Gesù: farsi padroni dei beni con egoistico possesso e avidità di accumulo contro il progetto e la volontà del Padre che li vuole distribuiti equamente a tutti. La parabola poi si sofferma su un particolare inatteso: il servo condona gran parte dei loro debiti ai subalterni. Perché alla luce della resa dei conti (che ci sarà per tutti) egli assume l'agire del Padre, ne assume il cuore misericordioso condonando. Se ciascuno di noi facesse questo passo, cadrebbero le piccole e grandi differenze sociali. Primo e secondo mondo contro il terzo e il quarto, barboni e senza tetto da una parte e dall'altra i ricconi. Ecco, noi da "figli della luce", siamo chiamati ad agire con sapienza evangelica convertendo l'avidità di possesso con atteggiamenti e gesti di perdono e di gratuità nel nostro quotidiano.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi sento interpellato sul mio rapporto con i beni avuti da Dio. Prendo atto di quanto il Signore mi ha dato in doni spirituali e materiali e di come li "amministro".

Dammi, Signore un cuore misericordioso e grande, perché doni con generosità quanto tu mi dai. Liberami, Signore, dall'avidità di possesso.

La voce di un Padre della Chiesa
Tutte le ricchezze che sono avaramente conservate, sono inique. E non sono equamente distribuite, se, dopo aver messo da parte ciò che serve a te, non dai il resto agli indigenti.
Bruno di Segni