Omelia (15-11-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno "Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?". E gli disse: "Alzati e va; la tua fede ti ha salvato!". Come vivere questa Parola? La Parola di oggi è rivelatrice di due modi opposti di porsi davanti a Dio e, per conseguenza, di due modi di pregare. Il primo è dei nove lebbrosi che ricorrono a Dio solo per essere guariti; l'altro è di chi torna a lodare e ringraziare entrando in un rapporto personale d'amore attraverso la porta della fede viva: la fede che salva. Un bambino deve ricevere tutto quello che gli necessita per crescere, e lo può ricevere da più parti; ma è indispensabile che egli si percepisca amato dalla mamma ed instauri con lei un rapporto d'amore che lo fa crescere armonicamente. Così è per me. Dio non è qui ad esigere il grazie per impormi i suoi diritti, ma perché sa che, se apro gli occhi della fede e riconosco quanto amore Egli mi dona, entro sempre più in un rapporto vivo, personale con Lui. E' questa fede nel suo amore che mi fa crescere e mi salva. Oggi, mi ritaglierò un tempo per contemplare i doni di Dio nella mia vita: quelli che subito ho sentito come tali e quelli che non ho riconosciuti e ho accettato passivamente. Dai doni passerò a contemplare il Donatore; e mi lascerò penetrare dalla pura gratitudine di Maria, verbalizzando: L'anima mia magnifica il Signore, il mio Spirito esulta in Dio. La voce del Priore di Bose La fede cristiana è costitutivamente eucaristica e solo chi rende grazie fa l'esperienza della salvezza, cioè dell'azione di Dio nella propria vita. Enzo Bianchi |