Omelia (18-11-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui? [...] Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Come vivere questa Parola? Il protagonista della parabola è un giudice cattivo ed impietoso. Veramente l'opposto di Dio, il tenerissimo "Abbà" di Gesù. Il Signore ha scelto proprio questo personaggio così mal disposto verso l'assoluta indigenza della vedova, per esprimere con forza ciò che in sostanza la parabola vuol dirci: se la preghiera perseverante trova udienza anche presso un giudice iniquo, quanto più sarà esaudita da Dio, il Padre infinitamente buono che ama ogni suo figlio. E' dunque per nostro bene che il Signore ci vuole perseveranti nella preghiera, dentro un clima di fiducia a tutta prova. La perseveranza nella preghiera purifica la mia fede, mi libera dalla tentazione di "gettonare" Dio, mi rende capace di entrare in una relazione più profonda d'amore con Lui, aprendomi a ricevere ogni tipo di dono in piena fiducia. Oggi, nella pausa contemplativa, mi interrogo circa la qualità della mia preghiera. Ho il coraggio di perseverare? Do fiducia ad un Dio tanto più grande del mio cuore nell'amare e nel volere il vero bene mio e dei fratelli? Verbalizzerò pregando il Padre con Gesù: Non come voglio io, ma come vuoi Tu (cfr. Mt 26,39). La voce di un padre spirituale contemporaneo Senza preghiera perseverante non c'è fede autentica ma ideologia, non c'è speranza ma autosufficienza, non c'è carità ma frenesia di protagonismo filantropico. Enzo Bianchi |