Omelia (19-11-2006)
don Marco Pratesi
Il Signore è vicino

Il brano evangelico di oggi rappresenta la parte centrale e conclusiva del "discorso escatologico" di Gesù nel Vangelo di Marco (c. 13). In esso vengono associati e in qualche modo collegati avvenimenti diversi: la morte e risurrezione di Gesù, la distruzione di Gerusalemme e del tempio nel 70 d. C., vari disastri della storia umana, la persecuzione della Chiesa e il ritorno finale di Cristo. Se tutte queste cose siano collegate nel testo - al punto che talvolta non si riesce bene a distinguere cosa si riferisca a cosa - il motivo c'è.
Vi sono esperienze - nella grande e nella piccola storia - nelle quali si ha l'impressione forte che il male sia vittorioso e, come in un nuovo diluvio universale, straripi nel mondo in modo inarrestabile; che, per usare una espressione dei Salmi, "vacillano le fondamenta della terra" (Sal 82,5). Fatto emblematico ne è la distruzione del tempio di Gerusalemme, che per gli ebrei rappresentò veramente una "fine del mondo".
Questo è quanto accade anche nella passione e morte del Signore. Quando Gesù è sopraffatto dalle forze del male, che sembrano averlo definitivamente annientato, questa è davvero - o almeno sembra molto - la fine di ogni speranza.
È invece l'inizio di una speranza ancora più forte e solidamente fondata. Quel Gesù che sembrava definitivamente estromesso dalla storia, con la risurrezione diviene cuore vivente e capo della storia umana.
Quanto è successo nella storia di Cristo, avviene ed avverrà anche nella storia del mondo. Quei segni che allo sguardo umano sono soltanto segnali di morte, annunziano - sia pure sommessamente e solo per chi ha orecchi - una prossimità misteriosa: il Signore è alla porta del mondo, e bussa. "Se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me" (Ap. 3,20).

All'offertorio:
Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci apra alla speranza, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:
Illuminàti dall'Evangelo, chiediamo al Padre che venga il suo Regno di pace e giustizia: