Omelia (15-11-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Come vivere questa Parola? L'evangelista Luca ci racconta il miracolo che Gesù ha compiuto guarendo i dieci lebbrosi durante il suo ultimo viaggio verso Gerusalemme, dove, carico di tutta la lebbra che sono i peccati dell'umanità, sconfigge il male sulla croce ottenendoci la salvezza. Nei dieci lebbrosi, dunque, sono io, siamo tutti noi chiamati da Gesù a seguirlo nel "santo viaggio" (Sl 84,6) per raggiungere anche noi Gerusalemme. È necessario però prendere coscienza della nostra lebbra, consegnarla a Gesù gridando il suo Nome: "Signore Gesù, abbi pietà di me!". Questo grido, divenuto da secoli la preghiera del cuore per tanti cristiani, tocca il cuore misericordioso di Gesù che risponde al nostro desiderio di essere mondati. Sì, la certezza che rassicura è questa: il Signore ascolta, risponde. Al dono deve corrispondere il nostro grazie a Colui che ce lo ha elargito. Il lebbroso samaritano guarito che torna a ringraziare (l'unico su dieci) ce ne mostra gli atteggiamenti: "ritorna a Gesù – la salvezza sta nell'incontrare chi ci ha guarito – glorificando Dio e prostrandosi nell'adorazione e nel ringraziamento (= il senso del nostro rapporto con l'Eucaristia). È dall'Eucaristia che poi nasce la missione. Gesù ci manda ai fratelli perché anch'essi vedano, ritornino, glorifichino Dio, lo adorino e facciano festa. La nostra missione si compie dentro questi atteggiamenti perché "la gloria di Dio è l'uomo vivente" (S.Ireneo). Nella mia pausa contemplativa compio mentalmente il mio ritorno a Gesù per lodarlo, adorarlo, ringraziarlo. Grande è la salvezza che ogni giorno mi dona con la Parola e l'Eucaristia. Ripeterò spesso: Signore Gesù, abbi pietà di me, peccatore. Guariscimi e salvami. La voce di un Padre della Chiesa Fortunato colui che a ogni dono, torna a colui nel quale c'è la pienezza di tutte le grazie; poiché quando ci mostriamo grati di quanto abbiamo ricevuto, facciamo spazio in noi stessi a un dono anche maggiore. Bernardo di Chiaravalle |