Omelia (16-11-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Il regno di Dio è in mezzo a noi. Come vivere questa Parola? Nel brano che la liturgia ci offre oggi vediamo i farisei interrogare Gesù sull'avvento del Regno di Dio: cieli e terra nuova annunciata dai profeti. La domanda è dettata da sogni di potere e interessi economici, anche, da ansia e paura del futuro. Gesù elude la domanda richiamando anche tutti noi alla consapevolezza del momento presente, l'unico a noi disponibile. Ci conduce a discernere i segni dei tempi, a riconoscere le orme della presenza di Dio in mezzo a noi affinché possiamo camminare sicuri insiemi con Lui; nella forza e potenza della sua grazia. Anzi, ci dà l'affermazione più rassicurante: "Il Regno di Dio è in mezzo a voi". Alcuni traducono, "E' in voi". Ci chiediamo, cos'è questo "Regno di Dio"? E' Gesù stesso che lo ha paragonato al lievito nella pasta, al seme nascosto nella terra. E' dunque qualcosa d'umile, nascosto, ma potentemente propulsivo di vita: è Gesù. Alla fine dei tempi si manifesterà in pienezza, ma è già in mezzo a noi nella Parola, nell'Eucaristia, nella Chiesa e nella vita di tutti coloro che credono al Vangelo e lo attuano. E' già presente negli umili e semplici. "Beati i poveri, perché di essi e' il Regno dei cieli" (Mt 5, 3). Gesù con queste chiare affermazioni, ci mette anche in guardia dalle "trappole" di pseudo visioni, profezie, falsi messianismi. Ancora c'insegna a non pretendere di arrivare alla meta senza prima accettare le fatiche del cammino intrapreso. Nella preghiera che ogni giorno rivolgiamo al Padre diciamo: "Venga il tuo Regno". Deve dunque venire, non è già in pienezza. Chiediamo la grazia-forza di collaborare a questa venuta seminando le giornate di "giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Rm 14, 17) perché tale, come dice S. Paolo, sono i connotati del Regno di Dio. Nella mia pausa contemplativa coglierò i segni della presenza di Dio nella mia vita e nella storia offrendo a Lui la mia disponibilità come la terra che accoglie il seme e ne asseconda la crescita. Pregherò: Donami, o Signore, orecchi attenti per sentirti, occhi aperti da vederti, cuore amante per seguirti. La voce di un teologo e autore spirituale Potrebbe il mio piccolo nido, l'angusto mondo delle mie cose familiare, questa vita terrena con le sue grandi gioie e i suoi grandi dolori essermi patria, se non riposasse nell'abbraccio della tua lontana infinità?...Che ti posso più dire di te, se non che tu sei quello senza cui non posso essere, che tu sei l'infinito in cui solo può vivere la mia finita umanità? K. Rahner |