Omelia (17-11-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece l'avrà perduta la salverà.

Come vivere questa Parola?
Gesù continua a parlare a noi con parole che sembrano rasentare l'assurdo; invece esprimono la sapienza di Dio. Questo brano è inserito nel contesto della fede che Gesù vuol trovare in ognuno di noi. Sì! Viviamo sulla terra e dobbiamo occuparci delle cose normali d'ogni vita come mangiare, sposare e comprare. Ma mentre troppa gente lo fa nella dimenticanza di Dio, incurvata sulla terra, i discepoli di Gesù devono attendere a queste cose senza preoccupazione e con uno spirito diverso. E' il Regno che noi cerchiamo innanzitutto, nella sicurezza che il resto è donato in aggiunta. E' qui e ora che la salvezza si compie, nel presente quotidiano. Siamo inseriti nella storia profana e dobbiamo viverla come lievito del Regno e non come quello dei farisei. Gesù ci chiede di abbandonare ogni nostalgia del passato e ogni ansia per il futuro. Vuole che viviamo il presente con vigilanza attenta e fedeltà responsabile. Lui desidera che i nostri cuori siano liberi e pieni di speranza perdendo ciò che in noi è egoismo, negatività.
Questo comporta un amore fiducioso per Lui e un amore umile verso tutti. Sì, Giovanni ribadisce quello che Gesù è venuto ad insegnarci: "Che ci amiamo gli uni gli altri". Questo è perdere la vita per salvarla. La perdiamo quando rimaniamo chiusi in noi stessi, con cuore indurito, alienato dai fratelli. Invece, la troviamo quando siamo aperti verso gli altri con gesti d'amore, quando i nostri pensieri sono generosi, benevoli. E' nell'amore che troviamo la nostra vita e che siamo pronti a 'perderla' per Gesù e per il prossimo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, sosterò a guardare fino in fondo la mia vita, i miei valori, lo scorrere dei miei giorni. Sto cercando me stesso o Dio? Sono al servizio degli altri o solo del mio ego?

Signore, tu sai tutto. Aiutami a vedere lo scorrere della mia vita nella Tua Luce e con uno sguardo cui nulla sfugge.

La voce di un martire d'oggi
Mi convince, alla fine, che non si hanno due vie: c'e' solo quella che porta alla luce passando per il buio, che porta alla vita facendo assaporare l'amaro della morte. Si diventa capaci di salvezza solo offrendo la propria carne. Il male del mondo va portato e il dolore condiviso, assorbendolo nella propria carne fino in fondo come ha fatto
Gesù.
don Andrea Santoro