Omelia (19-11-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Prendi il libro e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele. Come vivere questa Parola? Il salmo responsoriale che la liturgia oggi ci fa pregare, è un'esplosione di gioia per il dono stupendo della Parola. Essa è presentata come un alimento pieno di dolcezza verso cui va il desiderio del cuore: "apro anelante la bocca, perché desidero i tuoi comandamenti". Sì, la Parola di Dio, conferma l'Apocalisse, è dolce come il miele, quando la si ascolta e la si "rumina" con amore. Ma aggiunge anche: "ti riempirà di amarezza le viscere". La Parola non può lasciare le cose come stanno passando bonariamente sopra a quanto di negativo si annida nel nostro cuore. Il suo scopo non è accarezzare i difetti, minimizzare tutto, ma "fare la verità", anche quando è scarnificante. Per questo Paolo la paragona a una spada a doppio taglio che fruga senza pietà nelle pieghe più recondite del nostro essere, facendone emergere quanto va decisamente potato. Sì, perché il taglio che la Parola spesso prospetta non è una penosa amputazione, bensì un'arricchente potatura. Limitarsi a leggerla, lasciando che essa accarezzi il nostro orecchio e tranquillizzi il nostro cuore, è snaturarla. Dio ce la dona perché sia luce ai nostri passi, quindi perché ci mettiamo in marcia prendendo coraggiosamente in mano la nostra vita per raddrizzare la rotta là dove vediamo che si allontana dalla traiettoria da Lui segnata. Oggi, nella mia pausa contemplativa, verificherò il mio atteggiamento nei riguardi della Parola. Posso dire di "aprire anelante la mia bocca", cioè di desiderarla come l'alimento che mi tiene in vita? E quando mi risulta pungente, "amara per le mie viscere" perché mi richiede penose potature so accoglierla ancora con umile riconoscenza? Grazie, Signore, per il dono della tua Parola: luce che rischiara il mio cammino, aiutandomi a non perdere di vista la meta. La voce di un Padre della Chiesa È presente la Parola di Dio e questa è la sua azione: rimuovere la terra dall'anima e aprire la tua fonte. Origene |