Omelia (20-11-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Ecco i miei due testimoni. Questi sono i due olivi e le due lampade che stanno davanti al Signore della terra. Come vivere questa Parola? Una visione, quella che ci propone oggi l'Apocalisse, che mostra uno spaccato di umanità sconvolta dal male dilagante. Una piaga che riguarda anche i nostri tempi, e su cui continua a levarsi incoraggiante la Parola di Dio. Aspre persecuzioni, a cui oggi fanno riscontro violenze inaudite, mettono a dura prova la fede. Il male sembra avere la meglio, mentre la voce dei giusti viene impunemente soffocata nel sangue. È la sorte toccata ai due "testimoni". Immagini emblematiche di una Presenza che, nonostante le nostre resistenze, permane ostinatamente fedele alla parola data: "Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi". Sì, Dio non abbandona, neppure nei momenti più oscuri della storia. Anzi, è proprio allora che suscita "profeti", testimoni del suo amore e della sua volontà di salvezza. Essi sono là, dinanzi a Dio, quali "ulivi" che alimentano con il loro olio la luce delle "lampade", simbolo della Chiesa (come indicato dallo stesso Giovanni - cf Ap 1,20), perché essa continui ad illuminare gli uomini. E sono "nella piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sodoma ed Egitto", i luoghi della perversione morale e della schiavitù. Frammisti agli altri uomini, di cui non schivano sprezzanti la compagnia. Ponti fra il cielo e la terra. Richiami a ciò che permane. Testimoni di ieri e di oggi. Uomini comuni che si distinguono solo per il coraggio di prendere sul serio la Parola di Dio che continua a chiamare e a inviare. Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò risuonare dentro di me l'invito di Gesù ad essere, in quanto cristiano, suo testimone. Mescolato tra gli altri, in un mondo segnato dalla corruzione, deve "risplendere la mia luce", tradotta in opere di amore, perché chi mi vive accanto ritrovi la via della vita. Donami, Signore, il coraggio di testimoniarti in un mondo che sembra impermeabile ad ogni proposta di bene. Che io parli di te, senza prendere l'atteggiamento del maestro. Che io ti doni con l'umile consapevolezza che sono solo uno strumento di cui ti degni di servirti. Che io viva te, perché gli altri incontrandomi possano fare esperienza di te. La voce di un martire dei nostri giorni È ormai tempo che riprendiate la vostra coscienza e obbediate alla vostra coscienza piuttosto che alla legge del peccato. La Chiesa, sostenitrice dei diritti di Dio, della dignità umana, della persona, non può restarsene silenziosa davanti a tanto abominio. Mons.Oscar Romero |