Omelia (25-11-2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Beati gli invitati al banchetto dell'Agnello.

Come vivere questa Parola?
Siamo verso l'epilogo dell'Apocalisse, quando la grande lotta tra il bene e il male è terminata con esito felice. L'autore sacro vede una folla immensa, quella dei salvati da tutte le nazioni, che inneggia: "Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio, perché veri e giusti sono i suoi giudizi, egli ha condannato la grande meretrice che corrompeva la terra". Chi è questa meretrice? È la figura emblematica di Babilonia, la grande città assira che, a sua volta, è simbolo di ogni tipo di società prona solo agli interessi terreni, dentro un'autosufficienza stolta e distruttiva, perché aliena completamente da Dio. Mentre la fine di questa città è segnata dal venir meno di tutti i beni caduchi e fallaci, emerge dallo scritto profetico una grande gioia che – badiamo! – non a caso trova la sua splendida metafora nel "banchetto delle nozze dell'Agnello". Tutta la fame, infatti, che si cela nel cuore dell'uomo è, sostanzialmente, fame d'amore. E che cosa potrebbe esprimerne il gioioso placarsi, se non l'immagine evocante l'amore nuziale? Sì, la storia nel suo contrasto di bene e male, va verso questo esito ultimo. E chi non si sarà lasciato assimilare alla grande meretrice, vive i suoi giorni come vigilia di festa nuziale: la festa dell'amore senza limiti e senza tramonto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, "dimorerò" in questa "beatitudine" degli invitati a nozze, prendendo coscienza che arricchisce il mio cuore ogni volta che viene pronunciata dal sacerdote quando sto per avvicinarmi all'Eucaristia. Purtroppo spesso fa parte di "parole" che non raccolgo perché non le interiorizzo?

Signore, dammi piena consapevolezza di questa espressione biblica tanto pregnante. E dammi di accostarmi all'Eucaristia davvero come a banchetto che prefigura e anticipa quello delle nozze eterne.

La voce di una testimone del XX secolo
"Cercate il Regno di Dio e la sua giustizia, tutto il resto vi sarà dato in più". Ecco perché io attendo serena: perché i giorni passano nell'attesa di Lui, che io amo nell'aria, nel sole che non vedo più, ma che sento, ugualmente, nel suo calore, quando entra attraverso la finestra a scaldarmi le mani; nella pioggia che scende dal cielo per lavare la terra.
Benedetta Bianchi Porro