Omelia (23-11-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gesù quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno la via della pace. [...] Non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata». Come vivere questa Parola? E' davvero provocatoria questa scena di Gesù che si avvia decisamente al luogo del supplizio e piange su quella città che tanto ama. Il rimprovero è una cosa sola con la pena profonda: la via della pace non è stata conosciuta e ormai è nascosta. La distruzione verrà senza scampo. Il motivo? Gerusalemme non ha riconosciuto il momento in cui Dio l'ha visitata, proprio mandando Gesù nostra Salvezza e nostra Pace. Anche nella mia storia personale ciò che importa è accorgermi delle continue visite di Dio... Egli viene in molti modi: con doni di gioia, d'illuminazione, di riuscita e anche col dolore, con lo smacco, con la malattia. "Tutto è grazia" perché è finalizzato a destare in me il desiderio di aprirmi alla volontà del Padre che è salvezza. Oggi, nella pausa contemplativa, lascerò risuonare in me a lungo il testo dell'acclamazione al Vangelo: "Ancora verrò a visitarvi, dice il Signore; a vostro riguardo ho fatto progetti di pace, per concedervi un futuro pieno di speranza" (cfr. Ger 29,10-11). Verbalizzerò: Rendimi attento al tuo venire, Signore, e fammi accogliere Te, o mia Pace. La voce delle nostre "radici sante" E' detto nel salmo: Non c'è pace in me a causa del peccato (sl 38,4). Se l'uomo ha fatto pace con Dio nel suo cuore, è in grado di farla in tutto il mondo. Martin Buber |