Omelia (28-11-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Dite fra i popoli: «Il Signore regna!». [...] Si rallegrino gli alberi della foresta. Esultino davanti al Signore che viene, perché viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti. Come vivere questa Parola? Oggi, sia la prima lettura che il Vangelo ci prospettano quello che verrà alla fine quando Dio farà giustizia del peccato: la radice di ogni vero male, la cieca opposizione al suo regnare che è amore. Sono pericopi con immagini terrificanti. Ma tra l'una e l'altra s'apre la scena di questa natura che palpita di gioia, vivendo la grande attesa del Signore che viene. Vedi gli alberi fremere di uno zefiro gioioso e la terra esultare come quando la stagione feconda la veste di fiori e la colma di frutti. C'è infatti perfino nel cosmo un protendersi a questa venuta del Signore che è l'evento definitivo: ciò che realizzerà finalmente e per sempre quel "regnare" di Dio in una condizione di amore e felicità di cui tutto, (in noi e nel cosmo) grida la "sete". Vivere, per il cristiano, è dunque quella vigilanza che fa continuamente confrontare ciò che è effimero e sta passando con ciò che è eterno e sta venendo. E' poi la saggezza concreta delle valutazioni e delle decisioni illuminate da questo evento certo, irrimandabile e sostanzialmente gioioso, a orientare le nostre giornate momento per momento. Oggi, nel mio rientro al cuore, sosterò a chiedermi se riesco a vivere libero dai tanti elementi tossici di questa società consumista, dove è proprio l'effimero a sollecitarmi e a dettare legge. Chiederò a Gesù di regnare in me anzitutto con la luce del suo Spirito Santo: mi prevenga nelle scelte e mi dia la forza di farle in conformità alle esigenze del Signore. La voce di un poeta Un breve sonno e ci destiamo eterni: non ci sarà più morte e tu morte morrai. J. Donne |