Omelia (29-11-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno [...] Questo vi sarà occasione di rendere testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. [...] Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. [...] Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.

Come vivere questa Parola?
Queste parole del Vangelo, sulle prime, sembrano fatte apposta per suscitare in noi un grande disagio. Ma come? A causa di Chi in assoluto è la persona più benefica della storia, a causa del metterci sulla sua strada, deve capitarci ogni opposizione e condanna?
Eppure si tratta di capire bene. E' il rifiuto delle tenebre per la luce; è l'opposizione del male a ciò che splende come salvezza. E il far fronte a questa opposizione diventa testimonianza. Seguire Gesù è qualcosa che coinvolge tutto il mio esistere, non solo alcune mie idee o certi miei comportamenti. Si tratta di "rischiare" per Lui tutto; però con la persuasione di fondo (ribadita nel Vangelo) che "chi perde la propria vita per Lui la salva" (Cfr. Mt 16,25; Mc 8,35; Lc 9,24). Niente andrà perduto, "neppure un capello del vostro capo".
Si tratta dunque di perseverare nel rimanere aggrappati a Gesù, come alla forza fondante ogni nostra attesa di salvezza.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascio interpellare da questa pericope evangelica. Davvero per me questo ancorarmi a Lui è ciò che più importa? E qual è il tipo di relazione che ho con la sua Persona? E' profondo, vitale? Ispira e orienta pensieri, sentimenti e tutto il mio agire?

La voce della Liturgia
O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell'infinito Amore, salvezza invocata e sempre attesa, tutta la Chiesa ora ti grida: la Sposa è pronta per le nozze. Vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo.
Dalla Liturgia della XXXIV settimana del Tempo Ordinario