Omelia (03-07-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato.

Come vivere questa Parola?
I santi sono i nostri modelli nella fede. Ebbene: come può essere per noi un esempio san Tommaso? Egli infatti non crede! «Beati quelli che pur non avendo visto crederanno» (v.29), gli dice Gesù: ossia, beati noi che, a differenza di san Tommaso, crediamo in Gesù pur non avendolo visto.
Ma cosa significa "credere"? Non si dice forse: «Vedere con gli occhi della fede»? Lo stesso credere dunque è un modo di vedere?
Non è un caso che, nel Vangelo di Luca, Gesù dichiari "beati" i discepoli proprio perché vedono: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete» (Lc 10,23). Allo stesso modo, il Salmo 27 fa della "visione di Dio" il desiderio più alto di chi crede: «Ha detto il mio cuore: "Cercate il suo volto; / il tuo volto, Signore, io cerco» (v.8).
Credere in Dio è desiderare vedere il suo volto! In questo senso, san Tommaso è il modello del discepolo. Anziché sentirci "più beati" di lui, lasciamoci dunque provocare da lui. Che cosa significa per noi "credere"? Credere in Gesù per noi significa cercare il suo volto, desiderare toccare la sua carne?
Avere fede è "essere in con-tatto" con Gesù, è "essere toccati" da Lui.

Con questa fede, che è la fede di san Tommaso, oggi ripeterò nel mio
cuore le sue parole:

Mio Signore e mio Dio! (v.28).

Leggere la Scrittura con la Scrittura:
«Una sola cosa ho chiesto al Signore / questa sola io cerco: / abitare nella casa del Signore / tutti i giorni della mia vita / contemplare la bellezza del Signore / cercare la sua presenza»
Salmo 27,4