Omelia (08-07-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro.

Come vivere questa Parola?
Il banchetto festoso e il digiuno sono due archetipi umani, due elementi comuni a tutte le religioni. La festa e la mensa segnano il tempo della pienezza, del compimento. Il digiuno invece è simbolo di una mancanza, di un "non-ancora" o di un "non-più". Sia i farisei sia i discepoli di Giovanni Battista digiunano: i primi tutti rivolti verso il passato, verso Mosè e la Legge, i secondi protesi verso il futuro, verso il Messia che deve venire, né gli uni né gli altri vivono il presente, l'adesso, sbilanciati in avanti o indietro.
Per i discepoli di Gesù invece (per noi!) è il tempo della festa: è giunto il tempo delle nozze, ed è questo! Gesù inaugura l' "oggi eterno" della salvezza. La salvezza non è né ieri né domani, ma qui ed ora, per me! Basta seguire Gesù, stare con lui. Il Regno è già in mezzo a noi!
Il vino nuovo, il vino della festa è pronto: e noi, siamo pronti ad accoglierlo? Siamo otri nuovi (v.17)? Abbiamo deposto le opere della carne: ingiustizia, malvagità, cupidigia, invidia, maldicenza... (cfr. Rm 1,29-31 e Gal 5,19-21)? Siamo rivestiti dei frutti dello Spirito: «Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22)?

Oggi in preghiera ripeterò quindi con san Paolo:

Chi mi separerà dall'amore di Cristo? (cfr. Rm 8,35).

Leggere la Scrittura con la Scrittura
Rallegriamoci ed esultiamo, / rendiamo a lui gloria, / perché son giunte le nozze dell'Agnello; / la sua sposa è pronta!
(Ap 19,7)