Omelia (10-07-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni.

Come vivere questa Parola?
Questa donna è ciascuno di noi. Da dodici anni affetta da emorragia: come noi, un'intera esistenza, anzi generazioni e generazioni, che soffrono di una continua perdita di sangue, di una graduale e inarrestabile perdita di vita. Non si tratta soltanto del fatto che minuto dopo minuto, ad ogni respiro, un attimo di vita fugge via e la morte si avvicina. Ancora di più, è l'esperienza di una mancanza di pace, di un affanno crescente (oggi lo si chiama "stress"): davvero sembra che la società, la vita stessa ci "succhi il sangue" e ci lasci sempre più stanchi.
Solo Gesù guarisce: è questo il lieto annuncio della donna oggi, rivolto a ciascuno e a tutti. Ma come riconoscere Gesù tra la folla?
Abbiamo una prova certa: è colui (l'unico!) che dà la vita! Con lui, il flusso di sangue si ferma: non più affanno, ma pace, non più stanchezza, ma vigore, non più il senso della morte che si avvicina, ma il sentimento di una vita che cresce, si moltiplica, si rigenera sempre nuova.

Oggi, o appena potrò, prenderò del tempo per fare un bilancio della mia vita: qual è il sentimento dominante in me? Di una perdita di vita, o di una rinnovata promessa di vita? Cerco Gesù tra la folla? Lo tocco, sto in "con-tatto" con lui? Pregherò con le parole della prima lettura di oggi:

Attirami a te, Signore, parla al mio cuore! (Os 2,14).

Leggere la Scrittura con la Scrittura
Invano vi alzate di buon mattino, / tardi andate a riposare / e mangiate pane di sudore: / il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno.
(Sal 127,2)